Liegi

A spasso per la Vallonia – Parte II

Autore: Danae
Periodo: 10 - 20 settembre
A spasso per la Vallonia - Parte I


16 settembre

Questa giornata è stata sicuramente tra le più belle sino ad ora perché alla meraviglia del paesaggio si è aggiunta anche una buona dose di divertimento e coinvolgimento. Abbiamo lasciato Heer dopo l’ultima colazione al Castel Les Sorbiers dove abbiamo trascorso in tutto 3 notti (270€ in totale, colazione inclusa). Quindi ci siamo diretti verso Han sur Lesse. In questo posto abbiamo fatto una esperienza unica e abbiamo visto uno dei luoghi più suggestivi, per quanto mi riguarda, che abbia mai visto in vita mia e cioè le spettacolari Grotte de Han!

In sostanza questo paesino ruota tutt’attorno al demanio naturalistico in cui è incastonato, difatti l’attrattiva principale è caratterizzata proprio dal demanio stesso che racchiude un parco naturalistico abitato da tante specie di animali e le meravigliose grotte che si snodano sottoterra, ovviamente dentro al parco ci sono varie possibilità di ristoro e soste. Il biglietto di ingresso costa 17,90€ ma sono una cifra irrisoria a paragone della possibilità di trascorrere una intera giornata tra i tesori di questo posto organizzato ed attrezzato in modo ineccepibile.

Abbiamo cominciato la visita facendo il safari su un camioncino attrezzato con le panche dove tutti stavamo seduti ad ammirare il paesaggio e i vari animali che si incontravano: cinghiali, cavalli, bufali, orsi (questi recintati in modo che non potessero raggiungere le persone), poi ancora cervi, daini, alci. E’ stato molto interessante e divertente, facevamo delle soste per avvicinare gli animali più docili o per godere di alcuni punti panoramici mozzafiato.

C’era un grande silenzio interrotto solo dai versi degli animali. Poi il tempo ha cominciato a ingrigirsi ma a noi importava poco perché il safari era terminato ed era il momento di addentrarci nelle grotte! Un trenino ci ha condotto verso l’ingresso nella montagna, eravamo un gruppo abbastanza numeroso ma la guida si è districata benissimo, spiegando in tre lingue! Già dai primi passi dentro le grotte ci siamo accorti di quanto queste fossero belle, non per niente sono le più importanti della regione, con ambienti imponenti e concrezioni enormi e splendenti.

Un luogo magico e fortemente suggestivo, un sito incantevole. Ho provato a fare delle foto che certo non rendono la bellezza di questo luogo ma danno appena un’idea.

Verso la fine del tour underground si giunge in una “sala” immensa dove hanno disposto delle panche affinché si possa godere di un breve spettacolo soin-et-lumière. Questa cosa è stata davvero esilarante, sicuramente parecchio “turistica” ma senza dubbio affascinante. Suoni e luci sincronizzati concentravano gli sguardi sui particolari caratteristici di questo ambiente unico, uno spettacolino davvero ben fatto. Per concludere una barchetta ci ha condotto attraverso il fiume sotterraneo sino a fuori dove abbiamo proseguito da soli la nostra passeggiata verso l’uscita dal demanio. In realtà prima abbiamo visitato l’ultima delle tre attrattive comprese nel ticket e cioè lo Speleogame, un giochino virtuale che si compie in una sala buia con occhiali per immagini tridimensionali, una cavolata, ma comunque il costo del biglietto è pienamente giustificato dal safari e dalle grotte, almeno a nostro avviso. Una giornata ricca e molto entusiasmante. Per tutta la giornata non abbiam fatto altro che esclamare commenti di stupore uno dopo l’altro…

Essendo ancora abbastanza presto abbiamo proseguito ad est verso la cittadina di La Roche en Ardenne, una località molto graziosa che ricorda un po’ i paesini di montagna per il suo paesaggio circostante difatti, pur non essendoci dei veri e propri rilievi montuosi (le Ardenne sono una regione collinare coperta da foreste) questa città è comunque incastonata tra le rocce dove in mezzo scorre un fiume, molto suggestiva davvero, con pittoresche vedute e caratteristici chalet. Il piccolo centro è molto carino e nella via principale ci siamo soffermati in un grazioso negozio di prodotti tipici dove ho acquistato vari barattolini di marmellate e senape fatte artigianalmente.

Potrei affermare, per quanto mi riguarda, che a livello di bellezza d’insieme e particolarità architettonica e urbanistica La Roche sta al secondo posto subito dopo Dinant.

Dopo questa intensa giornata è arrivato il momento di raggiungere il nostro secondo alloggio vallone e quindi ci dirigiamo verso Marcourt a “La Grande Cure” un delizioso chalet immerso nel verde, fatto di pietra e legno ma molto curato ed estremamente elegante al suo interno in particolare per la zona di ristoro dove si respira un’arietta un po’ troppo seriosa e chic che quasi ci mette a disagio. Per questo posto la doppia l’avremmo pagata 80€, colazione inclusa, ma visitando il sito avevo letto che qui c’era un’ottima cucina, ricercata e raffinata così, notando che la cifra non era proibitiva abbiamo deciso di tuffarci e provare le delizie di questo elogiato chef che poi è, insieme alla moglie, il proprietario dello chalet. Quindi con altre 80€ avevamo prenotato anche la cena per la sera di arrivo.

Per prima cosa l’elegante signore che ci ha accolto ci ha accompagnato nella nostra graziosissima camera in soffitta, molto curata e arredata in stile etnico-orientale. Tornati giù per la cena confermiamo il nostro iniziale senso di disagio…. Non saprei spiegarne il motivo, in fondo anche il Castel les Sorbiers era un posticino curato e dall’aria elegante, ma qui proprio non riusciamo a rilassarci. Il tizio ci fa accomodare in un’anticamera per prendere un aperitivo, vari uomini d’affari chiacchierano pacatamente, non ci sono famiglie né giovani, né allegre compagnie…

Decidiamo di uscire fuori e visitare gli spazi esterni che sono molto gradevoli sebbene fa abbastanza freddo per poterne usufruire, ma in estate sarà davvero piacevole soggiornare qui.

Torniamo dentro e finalmente ci fanno accomodare nella sala per servirci la cena. Tutto si svolge secondo il rito del più perfetto galateo e le portate sono curatissime in ogni dettaglio sebbene le porzioni, come si può immaginare, sono piccole ma, nonostante ciò, restiamo assolutamente soddisfatti!

Le pietanze sono buonissime, i sapori ricercati e particolari, un susseguirsi di cremine e zuppette ci deliziano il palato accompagnando prima un gamberetto, poi un pezzettino di pollo ed infine anche il dolce che infatti è ricoperto di una deliziosa salsina di frutti rossi e cioccolato. Insomma non avevamo mai mangiato così… Non intendo dire che non avevamo mai mangiato così bene, figuriamoci, però essendo italiani, e per giunta siciliani, siamo abituati a tutt’altre cose ed è stato interessante provare una cucina così raffinata e gustosa

Adesso che ci siamo appena svegliati scenderemo a far colazione e poi lasceremo anche questo alloggio per cominciare a risalire verso nord, abbiamo ormai passato il giro di boa della nostra vacanza.


              
17 Settembre, ore 14.00 Stavelot

Ci troviamo in un ristorantino di Stavelot proprio di fronte l’omonima abbazia che abbiamo appena visitato. Anche oggi il tempo è stato clemente, qualche nuvoletta ogni tanto appare ma è comunque sufficientemente bello. Stamane abbiamo visitato la bellissima Durbuy che è ufficialmente la “città” più piccola al mondoÈ davvero molto bella, con una pittoresca posizione panoramica. Una grande piazza, deliziosi vicoletti, un castello ed un bel giardino. Proprio in quest’ultimo ci siamo recati di primo mattino poiché la particolarità sta nel fatto che ospita delle siepi artistiche, ognuna scolpita per ricreare animali, personaggi o oggetti vari. Si chiama Parc de Topiaires e dalla sua terrazza più alta si gode una splendida vista sul fiume che bagna la cittadina e sul suo castello.

Tornati verso la pizza centrale abbiamo continuato a gironzolare un po’ spaesati, ci rendiamo conto che evidentemente non è più la stagione alta. Qualcuno ci spiega che una volta riaperte le scuole il turismo cala enormemente e difatti per tutta la vacanza, ovunque siamo stati non c’è mai stata molta gente, tranne che al sabato.

In estate la regione si anima di turisti, amanti della natura, sportivi e quant’altro ma in questo periodo scelto da noi è stato tutto fin troppo tranquillo e a tratti desolato, ammetto che ci sarebbe piaciuto incontrare un po’ di folla nei centri cittadini, ma a quanto pare, a meno che non ci sia qualche sagra o altro evento, ci si imbatte solo negli abitanti del posto. Non che questo sia necessariamente negativo però si sa, fa piacere ritrovarsi coinvolti tra la gente anche a non far nulla di particolare se non passeggiare, invece così, in alcune occasioni, è risultato un attimino noioso, ma solo in rari casi, come stamane ad esempio. 

Durby è deliziosa e in piazza c’erano parecchi ristoranti, avremmo voluto fermarci e pranzare lì ma era ancora presto e sinceramente non sapevamo più che fare, pochissima gente in giro, così abbiamo deciso di venire qui a Stavelot e visitare l’Abbazia che è un complesso che ospita ben tre musei tra cui quello dedicato al circuito automobilistico di Spa.
Adesso stiamo terminando il nostro pranzetto a base di patate, crocchette e carne e poi andremo a Spa.
         
Da questo punto in poi ho smesso di scrivere il diario di bordo, devo essermi scocciata….
Ma la vacanza è tutt’altro che terminata per cui continuerò a narrare accompagnata dai ricordi ancora freschi!

Questa stessa giornata del 17.09 abbiamo proseguito il nostro viaggio in auto raggiungendo la cittadina di Spa, terra di terme e centri benessere per cui, dopo una passeggiata in centro,  abbiamo deciso, trascinata un po’ da Salvo, che non potevano non fare un bagno alle terme così ci siamo recati al complesso termale e abbiamo fatto un lungo e rigenerante bagno!

È stato un po’ comico accedere poiché abbiamo avuto qualche problema con il camerino per cambiarci e per capire come funzionava (in breve: c’erano due porte, da una entravi vestito e, in teoria, dall’altra uscivi in costume ma, non essendoci chiavi, non abbiamo capito come ci si potesse spogliare in tranquillità dato che in continuazione altri ci aprivano le porte! Alla fine ne abbiamo occupato uno in due così che potessimo tenere le porte a turno mentre l’altro si spogliava. Una volta in costume però non abbiamo capito dove andavano i vestiti ma appena aperta la porta dalla quale, secondo il disegno, si usciva abbiamo subito visto gli armadietti) Il biglietto di ingresso è abbastanza caro, almeno lo è stato per noi che volevamo fare solo un bagnetto di una o due ore (mi pare 20€ circa, a persona).

Dopo le terme abbiamo continuato la passeggiata in auto in direzione di Liegi, il nostro ultimo alloggio si trovava infatti proprio a pochi chilometri da questa città, nei pressi di Clermont. Adesso era il turno della fattoria La Griffe a Foin, un luogo delizioso gestito da una coppia. Anche se è stato solo per una notte ci siamo trovati molto bene, il posto è molto curato e posso dichiarare che è stato l’alloggio più pulito dove siamo mai stati, senza ombra di dubbio.

Ogni angolino, anche il più nascosto era assolutamente senza “sorprese”, sia in camera che nello spazio comune del soggiorno-salotto. Lo consigliamo vivamente soprattutto se si è in gruppo perché sarebbe come avere un appartamento a propria disposizione dato che vi sono solo 3 camere che affacciano appunto in questo arioso open space.  La mattina seguente non abbiamo incontrato nessun ospite e abbiamo fatto una buonissima colazione con marmellate artigianali ed infine ne abbiamo acquistato una che producono proprio a pochi passi da questa stessa fattoria.
Il pernotto con la colazione ha il costo di 70€ per la doppia.

18 Settembre

Lasciata la deliziosa fattoria è il momento di raggiungere Liegi.

Una volta giunti lì abbiamo provato una strana euforia. Pur avendo amato immensamente i paesaggi bucolici dei giorni scorsi ci è sorto spontaneo esclamare “finalmente un po’ di vita!”. E si, perché Liegi è una città a tutti gli effetti e così ci siamo imbattuti nuovamente nel traffico, nei semafori e nella folla di gente. In mattinata ci siamo separati per praticare un po’ di sano shopping dato che ero quasi in astinenza! Così tra un grosso negozio e l’altro ho acquistato un po’ di tenere cosine per la mia pupa e ovviamente anche qualche cosa x la mamma, cioè io!

Liegi è carina, il centro è molto vitale, tanti negozi, tanti ristoranti, una grande piazza, molti musei. Noi di musei ne abbiam visti due, quello di arte vallone, discreto, e quello di arte moderna e contemporanea che però era chiuso perché stavano organizzando una mostra così ci hanno permesso gentilmente di visitare solo una sala.

Nel primo pomeriggio abbiamo deciso di fare strada per rientrare a Bruxelles così abbiamo sistemato l’auto che nei giorni precedenti era diventata un gran casino, abbiamo riordinato tutto nei bagagli e ci siamo messi in viaggio. Giunti in città abbiamo lasciato l’auto a noleggio e siamo tornati dalle nostre Bridie e Lèa che ci attendevano a braccia aperte per trascorrere una piacevole serata.  Avevano promesso di portarci a cena fuori in un ottimo ristorante dove gustare il piatto tipico, cozze e patatine. In effetti la serata è stata molto piacevole e le cozze abbastanza buone. Stare con loro ci riempie di gioia, sono tanto simpatiche e allegre! Dopo cena una bella passeggiata verso la Grand Place vestita di luci come un teatro a cielo aperto e poi a nanna, il giorno dopo ci attendeva il nostro ultimo giorno di vacanza.

19 settembre

Bridie e Lèa ci avevano programmato la mattinata in modo tale che dopo un giro da soli in un tipico mercatino delle pulci ci saremmo incontrati con loro per visitare lo spettacolare museo della musica.

La volta scorsa avevamo ammirato l’elegante palazzo in stile art-nouveau solo dall’esterno ma con loro abbiamo avuto la possibilità di visitare anche l’interno ed il museo di strumenti musicali che è davvero curatissimo, eccezionale, una collezione di rara bellezza, ci è piaciuta enormemente, ogni strumento era un’opera d’arte! Poi in cima al palazzo, sulla panoramica terrazza, c’è un ristorante e difatti ci siamo fermati per pranzo gustando tutti e quattro una buona zuppa di verdure ed in seguito siamo andati a prendere Jade che usciva da scuola alle 15.00.

Insieme siamo andati anche ad un bar dove, tra birra e crème brulèe, abbiamo trascorso un’altra oretta. Rientrati in casa io ho sentito la necessità di un sano riposino così ci siamo rivisti solo a cena dove Bridie aveva inviato anche due sue amiche ed un’altro ragazzo italiano suo ospite assiduo. Ma la serata per noi non è stata come la volta in cui c’era Vincent, ci sentivamo un po’ a disagio, sarà stata la stanchezza, o forse il fatto che il giorno dopo si rientrava… Insomma eravamo entrambi giù di tono. E difatti il triste momento del rientro è arrivato. Il giorno successivo, dopo l’ultima colazione con le nostre amiche e dei lunghi abbracci abbiamo lasciato il B&B, abbiamo raggiunto l’aeroporto ed è iniziato il rientro in Italia…

Che dire… un altro viaggio memorabile, sognato per tanti mesi, che si è svolto come speravamo e stranamente il tempo trascorso non è affatto volato, non abbiamo provato questa comune sensazione. Al contrario il tempo sembrava dilatato forse per merito di un territorio dove la calma ed il relax fanno parte del vivere quotidiano.

È stata l’ennesima esperienza positiva, siamo felici di aver scelto la Vallonia, terrà poco gettonata ma estremamente affascinante, forse offuscata dalla vicina Francia e dall’Olanda ma assolutamente intensa e magica come le sue “vicine di casa”.

Ci siamo trovati bene sotto ogni aspetto: spostarsi è stato molto semplice sebbene il navigatore l’abbiamo usato parecchio; proposte di alloggio ce ne sono una infinità e tutte molto caratteristiche e poco costose; le proposte del territorio sono infinite e molteplici, si può spaziare su tante cose, parchi, fiumi, castelli, grotte, borghi, natura, sport, terme, musei, gastronomia… Un ventaglio di esperienze racchiuse come un tesoro dentro un bellissimo scrigno. Era il tipo di vacanza che desideravamo in questo periodo e siamo stati accontentati in  pieno.

Solitamente al rientro da un viaggio, per non cadere in depressione, cominciamo subito a sognare e progettare il prossimo…. Ma questa volta è un po’ diverso, abbiamo un altro genere di “viaggio” che ci attende, una nuova esperienza di tutt’altro genere ma che, come tutte le cose belle della vita, ci regalerà emozioni mai provate….
…aspettiamo Giuliana Sofìa.

Ciao a tutti da Serena e Salvo! Alla prossima…

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