Marsiglia

Da Marsiglia ad Aix en Provence – parte I

Marsiglia

Periodo: febbraio

Antefatto:
E' estate inoltrata e vivo ancora a Berlino, dove conosco un frate domenicano che risiede a Lione e mi dice "quando vuoi venire, se non ti fai problemi a dormire in un convento, puoi dormire da noi". L'idea mi alletta, potrei abbinare Lione a St.Etienne e tornare finalmente in Francia (prima e ultima volta, Parigi nel 2001).

Chiedo a mio fratello se vuole venire con me e monitorando easyJet trovo un volo a/r a tipo 28 euro. Purtroppo tra una cosa e l'altra non riusciamo ad organizzarci bene e l'offerta finisce. Resto con l'amaro in bocca, ormai ero fomentatissimo all'idea di andare in Francia. Passano un paio di mesi e la Ryanair mette in offerta i voli CIA-MP2 a 6€, stavolta non ci penso due volte e prenoto. Partenza 15 gennaio ritorno 18 gennaio.

Bene, vorrà dire che sfrutterò a dovere la mia laurea in Lingue nella Società dell'Informazione ed infatti grazie a vari siti internet in lingua, programmi radio scaricabili in podcast (qui il link) e alla presenza su amazon.it della Cartoville Gallimard in lingua francese (qui il link) e a varie risorse trovate sui web, riesco a buttare giù un itinerario per la «Cité phocéenne», a cui decido di abbinare Aix-en-Provence, la vecchia Aquae Sextiae, cittadina famosa per la sua università e le 101 fontane.

Ora non resta che fare la preparazione psicologica al viaggio, il che significa trovare qualche romanzo ambientato a Marsiglia e leggere i quotidiani della città per farsi un'idea di quanto sia "davvero" pericolosa.

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Per quanto riguarda invece le notizie, mi connetto spesso a laprovence.com e da quel che mi sembra di capire la situazione non è molto diversa da una qualsiasi grande città italiana: spaccio di droga in mano a miniclan che si dividono le zone, scippi e così via.

l'unica notizia che mi lascia un pò di sasso è l'omicidio di una ragazzina di 15 anni da parte di una sua coetanea a causa di un alterco avuto in discoteca.

I giorni passano in fretta, ma il destino è infame a volte. Così, il 12 gennaio mi sveglio con 38,5° di febbre. Cavolo! Vabbè passerà...No, invece che passare aumenta. Decido di aspettare il sabato mattina per decidere e intanto mi imbottisco di antibiotici e medicinali vari. La febbre non se ne va, il venerdì ho ancora 38,5°. Maledetta. Decido che comunque sia, se l'indomani mi sveglio con la febbre a 37, partirò comunque. Niente, ancora 38,5° (quarto giorno di fila nonostante i medicinali) e viaggio annullato. (per la cronaca, dovrò comunque pagare la prima notte in ostello e anche il giorno dopo avrò ancora la febbre a 38,5).

La rivincita
Sconsolato, incavolato nero, febbricitante e col morale sotto i piedi non demordo e sabato 15 di pomeriggio decido di riprenotare, stavolta le date sono 12-15 febbraio e non ci sarà febbre, tormenta di neve, diluvio universale o sciopero generale dei cassieri LIDL a fermarmi! Il mese passa rapido senza ulteriori sussulti e preoccupazioni, se non le previsioni di MSN Meteo

12 gen - Marsiglia: pioggia
13 gen - Marsiglia : pioggia
14 gen - Aix-en-Provence: acquazzoni
15 gen - Aix-en-Provence: pioggia

Che fortuna! Iniziamo ad organizzare qualche Piano B:
12 gen ore 19 calcio: Sochaux - Olympique Marsiglia
13 gennaio ore 16 rugby: Irlanda - Francia oppure il Salone del Cioccolato (sito ufficiale)
14 gennaio: nessuna alternativa. Tanto se ci sono 101 fontane, vorrà dire che mi vedrò la 102 dal cielo e una più una meno non è un problema. 

Certo però che l'idea di andare a Marsiglia per la partita di rugby e il Salone del Cioccolato mi stava deprimendo. (L'OM no, era in programma!)

Arriva il giorno della partenza e tutto fila liscio, il Grande Parcheggio Anulare è sgombro e arrivo a Roma Ciampino in 15 minuti.

Passo i controlli, prendo un caffè al baretto e mi siedo. Dopo un pò mi alzo per fare un giro e leggendo il tabellone...sorpresa!

Il volo ha un ritardo di DUE ore! I francesi stanno in fila belli belli (del resto si sa che non capiscono l'inglese, figuriamoci l'italiano) finchè un italiano si avvicina al gruppo e gli spiega la situazione. Delirio e incavolature varie, quattro ragazze chiedono alle hostess dove si può fumare e quando scoprono che non ci sono zone fumatori a CIA sbottano "Ci tenete qui per altre due ore senza fumare???"

Alla fine il ritardo si riduce a un'ora, ci caricano sull'aereomobile, si parte e alle 14:30 siamo al MP2. Vado verso la Hall1 e prendo la navetta (8,50€ solo andata, confermo) che in mezzora esatta mi porterà alla Gare St.Charles. Una volta lì mi guardo intorno e mi studio i negozi presenti (sempre per la questione Piano B), niente di che, ma neanche da buttare via. Scendo alla metro, faccio i biglietti alla macchinetta e vado in direzione Vieux-Port.

Esco e mi trovo di fronte la Canebière. Vado deciso verso l'ostello, mi sono studiato la zona con google map e la Cartoville. Arrivo al palazzo che dovrebbe (condizionale d'obbligo) ospitare l'ostello, ma è un palazzo vecchio, scrostato, senza nomi sul citofono e tutto buio dentro che non ispira fiducia. Fermo un tizio e gli chiedo se mi conferma che lì c'è un ostello della gioventù. "J'sais pas!" la sua risposta. Mi armo di coraggio, entro e salgo le scale.

L'ostello è al terzo piano del palazzo, così dice il sito ufficiale. Arrivato al secondo vedo solo cartacce, degrado e porte sprangate. Dal terzo piano scendono 5-6 bambini di origine magrebina che corrono urlanti.

Fermo una bambina (avrà avuto 5-6 anni) e le chiedo se l'ostello è qui. Mi guarda e non risponde. Ci riprovo: "scusa, qui c'è un ostello della gioventù?". Lei scuote la testa. Bene! Riscendo le scale, esco dal palazzo e penso "Sono le 15:30, sono a Marsiglia, l'ostello non esiste, e se cerco un hotel tramite l'ufficio del turismo mi levano tutti i soldi che ho e nei prossimi giorni sono costretto a campare di elemosina..."

Il primo giorno a Marsiglia
Me la so studiata così bene che sulla cartina invece che segnare Rue de Breutil ho segnato Cours J. Ballard, che praticamente sono una il proseguio dell'altra. Mentre mi sconsolavo e pensavo ad eventuali soluzioni al problema  (può esse che hostelworld mi dà un fregatura proprio su quello che è stato eletto per due mesi di fila il "miglior ostello di Francia"?) Cammino nella direzione giusta e lo trovo. Esiste e io sono semplicemente un cretino!

Hello Marseille Hostel: situato in un palazzo signorile sede anche dell'ordine dei giornalisti della Provenza (mica bruscolini) è un piccolissimo ostello (solo 3 stanze per 18 posti letto totali) ben tenuto, pulito, economico e gestito da staff internazionale (al mio arrivo c'era un ragazzo italiano e tre ragazze una più carina dell'altra).

Prendo possesso della camera e quando sto per uscire a fare il primo giro di ricognizione turistico scopro che quella sera la suddivisione dei clienti dell'ostello è: 4 maschi e 14 femmine.

Sono le ore 17 quando entro in strada e la prima cosa che visito è ovviamente il Vieux-Port, che dista non più di 200 metri. Già solo l'immagine di quelle barche una dietro l'altra con il Fort St.-Jean da una parte e il Fort St. Nicolas dall'altra con il sole che pian piano disegna il suo corso discendente, mi apre il cuore.

(sì, a differenza di quanto detto dalle previsioni meteo, il 12 pomeriggio non ha piovuto).

Decido di iniziare dalla riva nord (Quai du Port) e mi vedo così l'Hotel de Ville, il già citato Fort st.Jean (l'interno è chiuso per lavori) e mi fermo seduto sulla riva del mare a godermi le navi che entrano ed escono dal porto, mentre tre ragazzi mandano "a palla" dallo stereo una versione house di "Time of my Life" (o come si chiama), la colonna sonora di Dirty Dancing.

Inizio la prima delle molte salite che Marsiglia mi riserverà e vado a visitare la chiesa di Saint Laurent. Da lì mi incammino verso la Cathedrale Nuovelle-Major (info, rivale della più famosa Notre Dame de la Garde. Da lì mi faccio coraggio e mi incammino per Le Panier, il più vecchio quartiere di Marsiglia. Cammino per i vicoli senza meta, godendomi gli scorci, i colori dei palazzi, i profumi e le boutique africane o pseudotali che vendono collanine e opere artigianali varie.

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Cammina cammina arrivo alla Vielle Charité. Da lì mi rincammino per Le Panier, scendendo poi a Rue de la Republique, per fare questo devo passare per delle scalinate strette e buie e maleodoranti. Di certo se fosse stata sera me la sarei fatta sotto dalla paura. La Rue della Republique è un bel vialetto con negozi di ogni tipo (C&A, H&M, Calzedonia, Starbucks) carina e ben tenuta che sfocia di nuovo nel Vieux-Port.

Torno in ostello, mi dò una rapida rinfrescata (meno male che è inverno, il tempo è primaverile e non c'è ombra di Maestrale) e mi preparo per vedere la partita di calcio. Perchè tra i simboli della città, c'è sicuramente l'Olympique e non voglio perdermi l'esperienza di vedermi una partita in mezzo ai marsigliesi, seduto in un pub mimetizzandomi con i locali.

E' tra l'altro uno dei migliori modi per socializzare con quelli del posto, che hanno una venerazione smodata per l'OM

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Il contatto con i locali
Scendo dall'ostello e vado al Bar Unic, un piccolo bar dall'ambiente molto familiare. La selezione delle birre non è che sia un granché, hanno Edelweiss e Pelforth Blonde alla spina e in bottiglia mi sembra di aver visto solo Heineken e Desperados, ma per il resto mi sento davvero di consigliarlo se non volete andare in un pub enorme, costoso e troppo turistico. Vado al bancone e ordino due birre, chiedendo alla barista se fanno vedere la partita dell'OM. "Quando giocano?" mi chiede. "In questo momento" rispondo. Mi dice di attendere e va a parlare con la proprietaria del posto. La simpatica signora apre il giornale, non trova il canale dove la trasmettono e allora si mette a fare dieci minuti buoni di zapping sul satellitare finché non trova la partita.

Una volta trovata parte l'applauso e le urla di compiacimento di tutto il locale. Era però l'ora dell'aperitivo e oltre alle due birre non ho preso nulla da mangiare, al ché quando la simpatica signora di prima passa vicino al nostro tavolo e vede che non abbiamo nulla da sgranocchiare ci guarda e ci rimprovera bonariamente "Perchè voi non avete nulla da mangiare? Non si può bere la birra a quest'ora senza sgranocchiare nulla!" va al bancone e torna con una ciotolina di olive verdi, scusandosi perché le era rimasto solo questo.

Già la città di per sé nel primo giro mi aveva entusiasmato, con queste due mosse di gentilezza inaspettata inizio davvero a provare dei sentimenti per Marsiglia.

Al 47' del primo tempo la situazione è 1-0 per il Sochaux ed in quel momento la barista che mi ha servito le birre (da cui non ho staccato gli occhi di dosso un attimo, alternando lei alla partita) si alza e va a fumare vicino la porta.

Al che, scusandomi con mio fratello, mi alzo e la raggiungo. "Si può fumare qui?" "Certo, basta restare sulla porta... hai visto il gol?" "Sì sì ho visto" E invece non avevo visto nulla.

Proprio in quel momento l'OM pareggia, ma io ero troppo impegnato a guardare quegli occhi azzurro cielo per distrarmi a vedere la maglia azzurrocielo che fa gol. Stiamo un altro pò a parlare, le chiedo consigli su dove andare a cena la sera e cose così. Poi lei torna al bancone e io al tavolino. Altre due birre, Gignac con la sua doppietta porta i tre punti importantissimi all'Olympique per restare sulla scia del Lille capolista. Pago, mi alzo e vado in direzione Vieux-Port alla ricerca di qualche posto dove mangiare a poco.

Nel pomeriggio ero passato sia sulla Canebière che in zona Vieux-Port appunto per vedere dove fossero i prezzi migliori. Beh, Marsiglia è cara arrabbiata! I menù turistici sono solo a pranzo e se uno non vuole accontentarsi dei vari kebab, McDonald, fastfood vari, deve sborsare almeno 15€ per un piatto. Alla fine ripiego su La Mariniere. Bouillabaise (piatto tipico marsigliese) 21€, altra zuppa di pesce tipica presa da mio fratello 14€ + bottiglietta piccola di San Pellegrino minerale 3,5€!!! Ci portano pure una baguetta tagliata a rondelle e tostata insieme a una ciotolina di aoili (specie di maionese all'aglio, buonissima!) per accompagnarla alle zuppe di pesce. Servizio rapidissimo, piatti molto gustosi. Un pò caro effettivamente per i miei standard zingareschi, ma non mi va di andare in Francia e mangiare al Mc. E' come andare in Belgio e bere limonata, come venire in Italia e bere il caffè da Starbucks.

Finita la cena realizzo che sono senza sigarette, allora chiedo al cameriere dove posso trovare alle 22:00 un tabaccaio aperto.

Molto gentile mi spiega la strada (vabbè, dovevo semplicemente tornare alla Canebière) e ci augura una buona serata. Mi incammino ma il tabac è chiuso. Allora penso che ne farò a meno e continuo il giro turistico: è sabato sera e anche se sono sveglio dalle 7 ed il viaggio è stato stancante, non esiste di andare a dormire. Passiamo davanti l'Opera, visitiamo gli Ancien Arcenaux, praticamente una piazza dove ci sono ristoranti su ristoranti e poi ci dirigiamo verso la riva del porto che non abbiamo visitato, quella piena di locali (O'Maley, Shamrock e via dicendo...).

E' sabato sera ed è pieno di giovani di tutte le razze e colori. Marsiglia è un crocevia di persone bellissimo, un meltingpot culturale impressionante, come i prezzi esposti dai pub e dalle brasserie. Non ricordo il nome di quale fosse questo risto-pub, fatto sta che una Grimbergen alla spina (una delle migliori birre francesi) costava più di 7€.

Continuo a camminare e vedo tantissime ragazze acchittate a festa, gruppi di giovani che si radunano sui tavolini all'aperto, motorini e macchine che fanno manovre impossibili alla ricerca di un parcheggio e un bel baretto da cui esce assordante musica house pulsante (quello con la più alta concentrazione di belle ragazze) con tanto di armadio a tre ante fuori la porta per garantire la security.

Noto però che i clienti sono tutti un pò a tiro, non come nelle pessime discoteche romane dove se non hai un certo dresscode non entri, ma hanno quell'eleganza e quel tocco tipico dei francesi che a me manca, Cioè, ho i pantaloni scuri, il maglioncino smanicato con sotto la camicia, quindi non dovrebbero far storie, ma ai piedi c'ho le Adidas... già mi vedo l'armadio che mi prende per la collottola e con un calcio al culo mi manda a mollo nel porto.

Subito dopo questo localino, trovo un tabaccaio aperto! Eureka! Una volta dentro realizzo quanto sono stato deficente a non comprare due pacchetti di scorta a Ciampino: Pall Mall blu da 20 = 5,40€! Manco in Germania sono così care! Quindi zingari fumatori miei, il consiglio che vi dò è: se andate in Francia portatevi le sigarette dall'Italia! (consiglio scontato, ma magari vi passa di mente come è successo a me).

Oltre ai vari pub ci sono anche molti teatrini sulla riva, ma non ho nè tempo nè voglia. Torno indietro e saluto tutti i pub irlandesi costosissimi, tanto domani sarò costretto a tornare per via del maltempo. Ritorno al Bar Unic, prendo un altro paio di birre, scambio altre due chiacchere con la barista dagli occhi azzurrocielo, le dò la buonanotte e torno in ostello.

Domenica, il giorno del Signore
Il programma prevedeva la visita mattutina a Notre Dame de la Garde, ma prima di salire la collina mio fratello propone la colazione da Starbucks. Non l'ha mai visto in vita sua e nonostante sia ben consapevole dei prezzi, accordo la sua richiesta. Finito di rifocillarci andiamo al Vieux-Port, dove c'è il capolinea del bus 60, che termina le corse proprio sotto la Basilica. Consiglio a tutti questo mezzo per andare a Notre Dame de la Garde, in quanto la salita è davvero ripida e non c'è nulla di interessante da vedere nel tragitto.

Una volta giunti in somma alla collina Marsiglia ti si apre in tutta la sua bellezza. Dai terrazzini si può osservare tutta la città, che si estende su una superfice vasta, a perdita d'occhio. Davvero uno dei panorami più belli che una città può riservare: il porto, l'arcipelago del Frioul, la catena montuosa di San Ciro, i vari monumenti (impressionante la Gare S.Charles vista dall'alto!), etc etc.

La Basilica dentro è una bella sorpresa, con modellini di navi appesi al soffitto, salvagenti appesi ai muri, targhe commemorative di grazia ricevuta. E anche l'altare ricorda la vocazione marinara di Marsiglia, con il disegno di una nave dietro la statua della Madonna (vedi foto). Prima di riscendere a piedi verso l'altro lato della collina, entro nel negozio di souvenir che, strano a dirsi, è il più economico che ho trovato. Magneti a 3,70€ e poi tante stampe e fotografie a poco.

Ci dirigiamo quindi con molta calma verso l'Abbazia di S.Victor, dove becco la messa come già successo poco prima a Notre Dame. Da lì mi dirigo a quello che era il mio vero obiettivo: Le Pharo. Mi aspettavo qualcosa di meglio, ma il palazzo è effettivamente carino, contornato da un bel giardino usato dai marsigliesi per pic-nic e ristori vari. Vado al Monumento ai marinai perduti in mare e da lì mi godo la vista sul Mediterraneo. Pausa pranzo presso il chioschetto del parco dove con 14€ prendiamo due crepes prosciutto-mozzarella-pomodoro-olive nere, due thé freddi e due caffè. Onesto.

Mentre mangiamo dei minacciosissimi nuvoloni neri si addensano all'orizzonte e nel raggio di 10 minuti coprono la città. Si alza pure un leggero Maestrale (che mi farà stare raffreddato per una settimana!), quindi decidiamo di correre in ostello prima che sia troppo tardi. La proprietaria del chioschetto (gentilissima come la signora della sera prima) fa un pò di battute sul sole e ci augura buona giornata.

Percorriamo la Quai Rive-Neuve e prima di salire in camera troviamo un supermercato aperto: compro due insalate di pollo provenzali in scatola e due birre (Leffe blonde in lattina, yuuuuuuh!). Mio fratello si riposa un pò, io mi piazzo nella sala comune a leggere un pò di guide turistiche messe a disposizione, poi controllo su web l'ennesima sconfita della Roma la sera prima (grazie Napoli!) e dopo un paio d'orette si riparte direzione Palais Longchamps.

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Stranamente il sole riesce fuori timidamente e si alterna alle nuvole (nota bene: finora non ha fatto un goccio d'acqua!), quindi ci godiamo la passeggiata.

Il Palais Longchamps è davvero bello visto da fuori (prova fotografica), ma merita più di un restauro. Anche se tenuto male però fa la sua porca figura. Da lì percorro il Boulevard Longchamps in direzione Gare s.Charles e mi rendo conto di quanto sia sporca la città: fatte di cane e cartacce ovunque. Se solo fosse ripulita a dovere potrebbe davvero aspirare a qualcosa in più.

Abituato allo schifo di Roma non ci faccio poi molto caso, ma mi sono messo un attimo nei panni di chi viene da una città "normale" ed è abituato a degli standard minimi (e giusti) di decoro. Dopo un breve peregrinare giungo alla scalinata della Stazione, foto di rito e si entra dentro. Il cielo si fa minaccioso e la crepe è stata digerita da un pezzo, forse è il caso di fare una sosta.

Caffè e cornetto non bastano. Mio fratello si prende pure una baguette e io (da buon tedesco di adozione) mi prendo una birretta alla spina (stavolta una Grimbergen, l'Heineken la lascio ai 14enni). Ritemprate le forze si va alla Porte d'Aix, dove veniamo accolti da un tizio che piscia sotto il porticato. Scena pietosa che mi sarei evitato. Foto varie e si torna verso la Canebère, stavolta attraversando tutto il Cours Belsunce.

Effettivamente i vicoletti di quel quartiere non ispirano molta sicurezza, avrei voluto addentrarmi a fare un giro, ma mio fratello mi fa cambiare idea. La cosa bella di quella zona è che nonostante fosse domenica, i negozi erano tutti aperti, a differenza delle altre zone di Marsiglia. Arrivo nuovamente alla Canebière, vado verso la Chiesa di S.Vincenzo de Paoli (foto) e...un'altra messa! Tre su tre, roba che manco Carlton Myers nei suoi anni d'oro!

Si è fatta una cert'ora, ma non voglio rinunciare all'aperibirra, quindi con calma ci incamminiamo verso il Porto, da lì ancora al Bar Unic, biretta rapida e tutti in ostello.

Cena, un pò di relax leggendo una rivista comprata nel pomeriggio e poi tutti a ninna presto. Siamo stanchi, domani tocca alzarsi presto per andare ad Aix-en-Provence e stavolta siamo certi di trovare la pioggia sul nostro cammino. Ci ha detto bene per due giorni, non ci credo di avere fortuna  per tre giorni di fila.

continua...

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