Parigi

Cinque giorni a Parigi

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COSA VEDERE IN CINQUE GIORNI A PARIGI

 

Eccomi ad un nuovo viaggio in solitaria: questa volta si va a Parigi (con capatina a Versailles, off course).

In meno di due ore dall’aeroporto di Linate arrivo a quello di Charle de Gaulle. Appena sceso dall’aereo cerco un infopoint. Oltre alla cartina della città, offertami gratuitamente, acquisto il carnet da dieci biglietti per la metro (14,70€) ed il biglietto solo andata per raggiungere la capitale. Apro una parentesi: la si può raggiungere sia via bus che via treno. Il primo costa 12€ (un euro in più rispetto all’altro) ma scelgo il secondo in quanto è un diretto. Tra l’altro, col biglietto del treno posso usare anche la metro per raggiungere l’albergo (valido per una sola corsa).

Acquistato il biglietto, vado alla ricerca del treno, ovvero scendo di un piano rispetto all’infopoint e cerco la linea RER B e/o il cartello ‘Paris by train’. Occhio perché ad un tratto c’è un bivio: ‘Ver Paris’ e ‘Grandes lignes’. Ovviamente è il primo.

In circa trenta minuti raggiungo la città e in una ventina il mio albergo. Tempo di lasciare giù le valigie e parto ad esplorare la città.

Punto verso zona centro, ovvero Louvre/Notre Dame, ed il primo edificio che trovo è il palazzo di giustizia dove, all’interno, si trova la Saint Chapelle: peccato ci sia troppa fila e così opto per visitare Notre Dame (a qualche centinaio di passi di distanza), dove la fila c’è ma scorrevole. L’entrata è gratuita: la chiesa è piccola ma l’interno è decisamente d’impatto.

Si può anche salire sulle due torri.

Passo poi accanto alla Tour st. Jacques e da lì vado verso sud, fino a giungere ai Jardin du Luxembourg (giardini): molto belli e curati. Poco più ad est raggiungo il Pantheon (costa 6.50€ in quanto si trovano, tra le altre cose, anche le tombe di illustri personaggi della storia, tra cui Voltaire) ma non vi entro in quanto non m’interessa.

Essendo sempre in zona, giro per il quartiere latino ma non vi ho trovato nulla di particolare. Ne approfitto anche per costeggiare la Senna (dal lato opposto del Louvre) perdendomi tra le bancherelle degli artisti appostati sulla strada.

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Attraverso poi il ponte per trovarmi di fronte al Louvre: entrare costa 12€ ma non essendo un estimatore di arte lo ammiro solo dall’esterno, osservando la famosa piramide all’ingresso, per poi visitare i giardini (Jardin des Tuileries) e giungere alla Place de la Concorde con il suo obelisco al centro. Superato questo, giungo ai famosi Champs Elysées con i suoi negozi di marchi famosi (con tanto di vetrine con auto di lusso in bella mostra). Faccio una deviazione verso sud per vedere Les Invalides (limitandomi a passeggiare nel piccolo parco e intorno agli edifici annessi, dove si trovano il museo delle armi e la tomba di Napoleone). 

Per la cronaca, per entrare nel complesso bisogna sborsare 8.5€. Dopodiché torno sugli Champs Elyées, direzione Arco di Trionfo (Arc de Triomphe)

Lo si trova alla convergenza di molte strade. Per raggiungerlo ci sono due sottopassaggi (uno sugli Champs Elysées e l’altro dalla parte opposta). Volendo si può anche salire in cima pagando 12€.

La giornata è ormai giunta al termine.

Non sembra ma ho impiegato sei ore per vedere tutti i monumenti… Questo per dire quanto siano distanti gli uni dagli altri.

12/04/2016 martedì

Mattinata alla Tour Eiffel. Arrivo alle 9 e c’è già fila (la torre apre alle 9.30 e chiude alle 22.30). 17€ per arrivare fino in cima mentre se ci si vuol fermare al secondo piano costa 11€. Pago il biglietto intero ed entro.

All’entrata ci sono due posti di controllo dove controllano le borse/zaini. Prendo un depliant illustrativo in italiano e poi salgo sui due ascensori per raggiungere la cima. 

Decisamente un panorama d’impatto: la vista spazia tra i monumenti più famosi e la distesa di palazzi che si perde all’orizzonte.

Scendo con gli ascensori ai vari piani (dove si trovano i negozietti di souvenir e I ristoranti/bar) per poi uscire dalla torre.

Tra coda (io sono stato in fila per un’oretta) e il godersi il panorama mettete in conto di starci almeno due/tre orette.

Dopodiché mi sposto al Trocadero (palazzi a mezzaluna che si raggiungono in pochi minuti) per le foto di rito alla torre (effettivamente c’è un’ottima visuale).

Prendo la metro per andare alla fermata Denfert, dove ci sono le catacombe (Catacombes). La fila chilometrica mi scoraggia, cosicché decido di andarci domani all’apertura per evitare la coda. Dato che sono in zona decido di spostarmi al cimitero (Cimitière du Montparnasse) dove si trovano le tombe di un centinaio di rinomati parigini (anche se per me sono completi sconosciuti). Ci sono vari ingressi per accedervi e vi si trovano dei fogli plastificati con la lista dei personaggi illustri e la loro posizione.

Vado giusto a vedere la tomba di Baudelaire (tomba piccola e difficile da trovare). 

Da qui vado a nord-ovest dove si trova la Tour Montparnasse (non vi potete sbagliare: dal cimitero si vede un grattacielo che sovrasta ogni cosa). Scopro che con 15€ si può raggiungere la cima per scrutare il panorama. Essendomelo già goduto dalla torre Eiffel, lascio perdere.

Cosicché mi sposto alla chiesa Ste-Marie Madeleine, o più semplicemente La Madeleine (poco più a nord della Place de Concorde). Bello l’altare. L’entrata è gratuita.

Proseguo verso nord e passo accanto all’Opera Garnier, ai grandi magazzini Printemps (dove si trovano le marche più prestigiose) e all’Hard Rock Cafè (in Boulevard Montmartre). Poi mi muovo verso nord fino a giungere alla Basilique du Sacré Coeur Montmartre (ovvero la Basilica del Sacro Cuore). Per raggiungerla si può prendere la funicolare (1.80€ solo andata) o farsela a piedi (ma preparatevi ad affrontare svariate scalinate). Come chiesa vale la pena, sia all’interno (l’ingresso è gratuito) che all’esterno. Si può salire anche in cima, ma costa 6€ ed è aperto fino alle 19.

Pochi centinaia di metri alla sinistra della basilica si trova la Place du Tertre, che trovo essere uno dei posti più adorabili di Parigi: è una piazzetta dove decine di artisti mettono in bella mostra i loro quadri (oppure li realizzano per i passanti, tra caricature e non). Tutt’intorno alla piazza ci sono bar e ristoranti dove bere o mangiare qualcosa avendo come panorama gli artisti all’opera: tutto molto piacevole e rilassante.

Dopodiché raggiungo Place Pigalle: qui c’è un piccolo parco dove si può trovare il Mur des je t’aime, ovvero un muro con scritto ‘ti amo’ in 311 lingue.

M’aspettavo qualcosa di più imponente ma immagino che le coppiette ci vadano a nozze scattandosi foto con questo muro sullo sfondo.

Essendo vicino, mi sono spostato a Place Blanche dove si trova il Moulin Rouge. Qui una foto è d’obbligo.

13/04/2016 mercoledì

Giornata Versailles.

Con la metro arrivo alla fermata St-Michel. Qui c’è un infopoint dove acquisto per 7.10€ il biglietto A/R per Versailles (contro i 10€ solo andata per l’aeroporto De Gaulle… Non l’ho ancora capita ‘sta disparità di prezzi). Occhio perché non si può usare il classico biglietto della metro! Non fate i furbi perché a Versailles (e al ritorno a Parigi) per uscire dalla stazione dovete attraversare le sbarre che si aprono solo dopo aver inserito il biglietto nell’apposita fessura.

Comunque, salgo le scale e seguo le insegne con la ‘C’ (o RER C, ovvero linea C). Raggiungo i binari: come in tutte le stazioni che si rispettino ci sono dei monitor che avvisano dei treni in arrivo. Quello che interessa è Versailles Chateau RG.

Il treno c’è più o meno ogni mezz’ora e c’impiega circa quaranta minuti per arrivare a destinazione. Infatti io alle 9.10 sono nella stazione di Versailles. Per trovare la strada mi basta seguire la ‘mandria’ di turisti. Nel caso non ci fosse (impossibile!), vi basta tenere l’uscita della stazione alle spalle, andare a destra percorrendo l’Avenue du General de Gaulle, fino al primo semaforo, poi svoltare a sinistra e in fondo vedrete la sfarzosità dell’ingresso.

Attraverso il primo cancello della reggia e mi dirigo a sinistra: qui trovo la biglietteria (contrassegnata da ‘Billets’).

All’interno c’è un infopoint dove prendo la cartina in italiano (fatelo perché specialmente nel giardino se non l’avete vi potrebbero sfuggire certi boschetti con sculture e fontane annesse da scoprire) e la biglietteria dove  acquisto per 18€ il ‘Passport’ (il quale mi permette di visitare reggia, giardini, palazzi del Trianon e la Borgata della regina). Per la cronaca, reggia e palazzi restano aperti fino alle 17, giardini fino alle 18.

Pur essendo solo le 9.30 c’è coda ma scorrevole (anche se i tre ‘posti di blocco’ da superare rallentano il tutto). Infatti poco dopo attraverso il cortile ed entro nei Grandi Appartamenti. Visitati questi, si può andare a sinistra nella Galleria delle battaglie, a destra nella Sala di Luigi XIV e al pian terreno negli Appartamenti delle signore. 

Visito tutto e di più e ciò che mi resta è la sfarzosità e maestosità di ogni stanza. A me personalmente hanno colpito particolarmente la Sala degli Specchi e la Galleria delle Battaglie, ma anche le altre camere non sono da meno.

Dopo la reggia, mi sposto nel parco: immenso e ben curato, merita sicuramente la visita e le foto a iosa. Specialmente zona giardini, dove ogni boschetto nasconde un laghetto, una scultura o un labirinto (anche se molti li ho trovati chiusi: peccato). 

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Dopo essermi goduto la tranquillità dei giardini e del Grand Canal (un enorme canale a forma di croce dove chi vuole può attraversarlo noleggiando una barchetta), m’incammino a destra di quest’ultimo e in una decina di minuti raggiungo il Grand Trianon (corrisponde alla punta est del Grand Canal).

Visito le stanze di questa villa, il Petit Trianon e il giardino che collega i due. 

Da qui mi sposto fino alla Borgata della regina, trovandolo decisamente adorabile: è un insieme di casette del ‘700 con tanto di mulino e fattoria (ancora in uso, infatti ci sono dei recinti con conigli, galline, asini, pavoni, pecore e maiali). Si ha decisamente la sensazione di essere trasportati in un’altra epoca.

Esco infine dalla Borgata. Volendo c’è ancora tanto da vedere (anche solo perdersi nel parco, nei giardini del Grand Trianon o in tutti i giardini della reggia) ma la stanchezza si fa sentire e sono ormai quasi le 17. Col senno di poi, sarebbe stata una cosa buona e giusta noleggiare una bici o una macchinetta elettrica (le si trovano sulla punta sud del Grand Canal) e girarsela tutta con calma. A piedi si macinano chilometri, anche solo per fare il mio percorso. Vi ho avvisato!

Ultimo elemento da non sottovalutare: i prezzi nella reggia. Ci sono vari chioschi ma costa tutto uno sproposito (una bottiglietta piccola d’acqua costa 2.50/3.00€). Quindi, se non volete farvi spennare vivi, vi consiglio di portarvi cibo e bevande da Parigi.

Comunque, esco dalla reggia ma, pur essendoci anche a Versailles-città dei monumenti da visitare (sulla cartina presa all’infopoint della reggia vi sono raffigurate alcune chiese e palazzi), sono troppo spossato per affrontare un’ennesima sfacchinata, quindi decido di tornare in stazione e prendere il primo treno per Parigi.

14/04/2016 giovedì

Dato che alle 10 aprono le Catacombes (e chiudono alle 18, per la cronaca), io alle 9.20 sono già davanti all’ingresso… Insieme ad altre persone. All’apertura c’è una fila di turisti non indifferente.

Comunque, pago i miei 12€ (17€ se avessi voluto l’audioguida) ed entro.

Una scala a chioccia mi conduce in profondità. Da qui si snodano decine di cunicoli le cui pareti sono costituite da migliaia di ossa e teschi: uno spettacolo quantomeno singolare ma sconsigliato ai deboli di cuore. Passo i successivi 45 minuti immerso in questo macabro sotterraneo da film dell’orrore (anche se la cosa più raccapricciante è stata vedere i genitori che facevano mettere in posa i figli non ancora adolescenti accanto ai teschi per far loro una foto. Proprio di cattivo gusto).

L’uscita è da tutt’altra parte rispetto all’entrata. Da qui mi sono diretto a La Sorbonne (un’università prestigiosa di Parigi), la quale dall’esterno potrebbe essere scambiata per una chiesa.

Superata, vado alla Sainte Chapelle (quella che ho provato a visitare il primo giorno): anche oggi vi trovo una fila notevole… Ma c’è il barbatrucco: c’è un’unica entrata sia per la cappella che per il Palazzo di Giustizia. Infatti il portone è diviso in due da una transenna: se volete visitare la cappella dovete stare sulla fila di destra (contrassegnata da un cartello). Comunque, dopo i miei venti minuti di fila, pago 10€, prendo la scheda illustrativa ed entro. Il piano terra è carino ma ciò che merita è la cappella superiore in quanto è un tripudio di vetrate colorate che arrivano fino al soffitto. Foto di rito e poi sono di nuovo in strada. 

L’attraverso per ritrovarmi poco oltre in un piccolo mercatino al chiuso pieno di negozietti che vendono fiori ed articoli annessi. Carino.

Poco distante raggiungo Rue Rivoli, al numero 59, in quanto c’è un palazzo alquanto singolare: praticamente sono sette piani dove, in ogni appartamento e camera, gli artisti mostrano le loro opere, dai quadri alle sculture agli abiti (tra lo stravagante e l’inquietante).

Se siete in zona fateci un salto: veramente inusuale come ambiente.

Da qui mi sposto al Centre Pompidou (museo nazionale di arte moderna): un palazzo circondato da enormi tubi colorati. Faccio giusto un paio di foto all’esterno in quanto visitarlo costa 14€ e io non sono un tipo da museo.

Continuo verso est raggiungendo Place des Vosges, una piazza con un parco al suo centro (ideale per chi si vuole riposare un attimo in un contesto pacifico).

Poco distante giungo a Place de la Bastille dove si trova l’Opera de Paris (l’esterno non trasmette nulla ma qualcuno asserisce che l’interno merita).

Torno in albergo per una doccia ed attendo l’ora di cena per andare alla Tour Eiffel in quanto di sera pare faccia la sua porca figura… Ed è veramente così: uno spettacolo unico. Fioccano le foto da ogni angolazione possibile. Tutto il perimetro (prato compreso) è assediato dai turisti.

Apro una parentesi a riguardo: la torre resta illuminata costantemente. Però all’inizio di ogni ora (per qualche minuto) le luci vanno ad intermittenza, in stile albero di Natale (io ho visto solo pochi istanti in quanto alle 21.04 era già tutto concluso. Onestamente, l’effetto non mi ha entusiasmato molto: meglio godersela a luci continue, quando la illuminano in tutta la sua maestosità).

15/04/2016 venerdì

Ultimo giorno. Avendo qualche ora prima della partenza, ne approfitto per fare di nuovo un giretto nella Place du Tertre (la ‘piazza degli artisti’) e rilassarmi in un bar ad osservare ritrattisti e turisti.

Poi mi sposto agli Champs Elysées per dare una sbirciatina dentro a qualche negozio. Infine è ora di partire.

Raggiungo la Gare du Nord (la stazione nord).

Al primo piano ci sono i treni che conducono all’estero (Londra ed altri capitali).

Scendo al piano di sotto e trovo la biglietteria RER. Sborso altri circa 12€ per il biglietto solo andata per l’aeroporto di De Gaulle. Scendo poi al piano di sotto. Ci sono molte scalinate, a seconda della destinazione: cercate l’indicazione Airport Ch. De Gaulle 2 (io l’ho trovato al sottopassaggio n.43).

Dal binario partono i treni per varie destinazioni ma per fortuna c’è il solito monitor che avvisa quando parte quello per l’aeroporto (c’è ogni 15 minuti e ce ne mette una quarantina per arrivare a destinazione). 

Ultima cosa: troverete due destinazioni: airport Ch. De Gaulle 1 o 2. Guardate sul vostro biglietto in quale terminal fermarvi. Raggiungo infine l’aeroporto e si torna a casa.

INFORMAZIONI VARIE

Permanenza) Come avete letto, in cinque giorni ho visto tutto e di più (sfruttando il quinto giorno per il mero relax). Quindi già quattro giorni sono sufficienti a gustarvi questa capitale, con tanto di puntatina a Versailles. Certo è che se volete anche visitare il Louvre dovrete mettere in conto una giornata in più di permanenza. 

Valutazioni) Col senno di poi, ci sono luoghi che meritano una visita ed altri di cui se ne può fare a meno (se avete poco tempo a disposizione). Per i miei gusti, ho considerato degna di nota la Torre Eiffel (di giorno e di notte), Notre Dame, la Basilica della Santa Croce (con tappa fissa al Place du Tertre), il Moulin Rouge, le Catacombes, gli Champs-Elysées, l’Arco di Trionfo e ovviamente Versailles. Il resto, secondo me, lo si può anche trascurare.

Altre attrazioni) Navigando su internet ho trovato altri luoghi consigliati ma che per tempo, voglia o disinteresse non ho visitato.

Ve li riporto per correttezza di cronaca: mercato delle pulci Saint Ouen, Palais de Justice (il Palazzo di giustizia), la crociera sulla Senna, la Dèfense (un distretto composto da uffici e centri commerciali), Cimitière du Père Lachaise (dove sono sepolti Oscar Wilde e Jim Morrison), Musee d’Orsay, La Grande Arche (un enorme cubo vuoto in zona La Dèfense), la Gallerie La Fayette (rinomato centro commerciale), il Marché de rue Mouffetard e il Marché di rue d’Aligre  (due mercati: il primo è al coperto mentre il secondo vende oggetti vintage e d’artigianato).

I francesi) Parto innanzitutto spezzando una lancia a loro favore: sono partito prevenuto in quanto mi era stato detto che sono altezzosi, con la puzza sotto il naso e che pur comprendendo l’inglese fanno finta di non conoscerlo. Mi sono trovato in realtà per lo più circondato da persone gentili e ben disposte ad aiutarmi (anche quando non era richiesto). Più volte sono accorsi in mio aiuto vedendomi in difficoltà. E quando ho avuto bisogno di informazioni, a parte un paio di occasioni, per il resto sono stati molto disponibili.

Mezzi di trasporto) Parigi è grande. Il centro è enorme e i monumenti dislocati in zone distanti tra loro. Non che sia ingestibile farsela a piedi ma effettivamente da, ad esempio, la Basilica del Sacro Cuore (o dalle Catacombes) al Louvre sono distanze proibitive. A questo punto la metro è la soluzione migliore. Se poi non alloggiate in centro (io ero zona Basilica), spostarsi a piedi ogni volta è improponibile. Ergo, usate metro e bus. Il biglietto singolo costa 1.80€ (vale per un viaggio solo e bisogna vidimarlo quando si entra nella metro) mentre il carnet da dieci costa 14.70€.

Ci sono tante metro (contrassegnate da un colore e da un numero diverso) e fermate ma le indicazioni sono comprensibili.

Capita che non ci sia una biglietteria a vendere i biglietti ma solo le macchinette elettroniche. Di solito accettano monete, carta e bancomat (ma mi è capitato anche di trovarle solo per bancomat). Per fortuna tra le varie lingue c’è anche l’italiano e i passaggi per acquistare i biglietti sono chiari e facili da seguire.

Infine, non buttate il biglietto finché siete nella metro o treno perché non si sa mai che bisogna usarlo per uscire dalla stazione.

Sicurezza) Ci sono poliziotti e guardie in molti monumenti e negozi. Quindi preparatevi ad essere controllati col metaldetector e ad aprire borse e giubbotto. Ovviamente non portatevi dietro coltelli o potenziale arma perché ve li toglieranno e non restituiranno.

Prezzi) Prezzi inaspettatamente più alti del previsto. Fate conto che in un ristorante lontano dal centro una pizza margherita costa 10€, un trancio 4€ e le penne all’arrabbiata 13€. Se andate in zone più rinomate i prezzi salgono esponenzialmente (per intenderci, in Place du Tertre una birra piccola mi è costata 4.5€). Se volete spendere poco ripiegate sui soliti kebabbari o supermercati.

Acquisti) Ci sono bancherelle e negozietti ovunque ma i prezzi sono sempre un po’ cari (una calamita piccola costa 2.50/3€). Una soluzione ottimale sarebbe beccare i classici ‘vu-cumprà’ alla Torre Eiffel o alla piazza del Trocadero, i quali vendono portachiavi, bastoni per selfie e souvenir a prezzi stracciati (se contrattate riuscite anche ad abbassare notevolmente il prezzo). Oppure nelle vie limitrofe alla Basilica del Sacro Cuore trovate molti negozietti che vendono quadretti e dipinti di Parigi a prezzi abbordabilissimi.

Skyline) E’ scontato che uno va sulla Torre Eiffel perché è il top tra gli skyline.

D’altro canto, ce ne sono altre a disposizione (come scritto precedentemente, io ho trovato: Tour Montparnasse, Arco di Trionfo e Basilica del Sacro Cuore). Penso che sia inusuale provare una di queste alla sera per gustarsi Parigi on the night con Torre Eiffel splendidamente illuminata. Dovendo scegliere opterei per Montparnasse perché è quello più alto ma, a prescindere da cosa volete provare, controllate prima l’ora di chiusura.

Autore: Andrea

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