Giappone

Viaggio in Giappone fai da te

Complice un'offerta imperdibile Alitalia (370 A/R diretto da Malpensa) si parte per il sol levante! Dopo un volo regolare, puntuale e con un discreto servizio, arriviamo al mattino di sabato a Tokyo. Durante le 12 ore del viaggio siamo riusciti a riposarci e così dopo le veloci pratiche doganali siamo pronti ad aggredire la capitale giapponese.

Lasciamo i bagagli al Ryokan mentre al nostro amico aggiuntosi da Roma abbiamo trovato un hotel economico e funzionale a poche centinaia di metri. L'ho segnalato perché la posizione è davvero buona.

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Il quartiere Asakusa (pronuncia asaksa) si rivelerà una bella sorpresa. Forse il più tradizionale di Tokyo, sede del Sanja Festival che visiteremo e logisticamente molto valido (ci passano due linee di metro e c'è la stazione di Ueno, base delle nostre escursioni).

Il primo giorno visitiamo i dintorni di Ueno. Parco e tempio. Poi ci perdiamo un po' nello zoo cittadino (evitabile) e ripieghiamo nel pomeriggio su Asakusa. Fervono i preparativi del festival scintoista. Molti sono già vestiti coi costumi tradizionali e preparano i tamburi. Alla sera siamo praticamente gli unici occidentali e quando capiscono che andremo al festival e ne siamo interessati tutti si eccitano e ci pagano da bere ricordando l'icona italiana per eccellenza: Baggio-san!

Notizie pratiche: l'uso dell'inglese è pressoché sconosciuto, i menù sono quasi tutti solo in giapponese, le carte di credito poco accettate e prelevare dagli Atm è una vera impresa. Tuttavia tutti si faranno in quattro per darvi una mano, il cibo è buonissimo (sbagliare è difficile) e per gli Atm se andate nei 7 Eleven potete prelevare tranquillamente (lo scopriamo un po' tardi, ma alla fine ci arriviamo anche noi), mentre il cambio di euro in banca è sconsigliato (tasso decisamente sfavorevole).

Abbiamo in programma quattro giorni pieni a Tokyo e li sfruttiamo tutti.

Visitiamo infatti il Palazzo Imperiale (da fuori), i giardini e la residenza imperiale (con accesso però vietato). Quindi ci buttiamo nel festival di Asakusa tra una marea di giapponesi (e qualche occidentale) che portano a spalla, cantando, tempietti scintoisti attorno al tempio Sensoji (forse il più bello di Tokyo). Ci sono anche un sacco di viuzze con ristorantini, bar e botteghe di souvenir.

Nei giorni successivi visiteremo il centro amministrativo e le vie dello shopping (Ginza, Shibuya, Omotesando), nonché la torre del municipio a Shinjuku che è il palazzo più alto della città con vista panoramica gratuita. Altri luoghi di interesse sono il parco Yoyogi (tempio Meiji Jingu), il giardino nazionale Gyoen e il parco Shiba col tempio Zojoji.

Da non perdere il mercato del pesce di Tsukiji dove si vede la vita frenetica di chi lavora il pesce appena pescato e lo spedisce per tutto il Giappone e dove si può mangiare dell'ottimo sushi economicissimo.
Particolarmente caratteristico anche il quartiere Roppongi. Abbastanza europeizzato e vissuto da artisti e designer, la sera si trasforma in un insieme di locali notturni equivoci con "buttadentro" di colore un po' troppo assillanti.

Se vi piace il Giappone ipertecnologico godetevi invece Akihabara con gli alienanti locali di Patchinko a più piani e i giovani Cosplay vestiti stile manga. Checché ne pensiate abbiamo trovato Tokyo una città a misura d'uomo. Ordinata, silenziosa e molto vivibile. Non mi dispiacerebbe viverci per un periodo. I giapponesi sono forse freddi e poco comunicativi ma il rispetto per la persona e l'educazione che si respira sono per noi italici un toccasana!

Le escursioni che abbiamo organizzato in piena autonomia grazie al JR Railpass (abbonamento dei treni da acquistare in Italia, quello di 7 giorni costa circa 230 Euro) sono state due. Un giorno a Nikko, bella cittadina di collina, in mezzo al verde e alle montagne, in cui un percorso a piedi collega tre complessi templari notevoli e un paio di giardini per cui i giapponesi sono famosi.

Se fossimo arrivati un po' prima potevamo anche visitare delle cascate a 40 minuti di pullman, ma pazienza...

Occorre cambiare un treno (invece di quelli locali prendete sempre i rapidi che saltano molte fermate) ma basta chiedere ai ferrovieri (numerosissimi) e non c'è pericolo di sbagliare, ci sono sempre le iscrizioni anche in caratteri latini. Altre possibili escursioni in giornata sono Kamakura o Yokohama, ma Nikko è più caratteristica.

Per il giorno dopo scegliamo una meta più bucolica: niente templi ma il Parco Nazionale del monte . C'è un pacchetto completo che potete acquistare giunti ad Hakone in treno. Per 3900 yen (30 Euro) avete un trenino di montagna, due funivie, una crociera sul lago e l'autobus per il ritorno. La giornata scorre piacevole, se è una bella giornata la vista del Fuji è davvero mozzafiato. Vedrete il cono vulcanico coperto di neve stagliarsi nettamente all'orizzonte, al di sopra di tutte le altre montagne. Non ci stupiamo che gli abbiano riconosciuto una personalità divina. Ci si può fermare tra una stazione e l'altra e ne abbiamo approfittato per visitare un bel museo all'aperto, con sculture contemporanee e una mostra permanente su Picasso.

Settimo giorno e trasferimento a Kyoto. Sono 500 km ma lo Shinkansen (compreso nel Pass) scorre veloce e la raggiunge in 2 ore e 40 min. Il viaggio è comodissimo e gli spazi enormi, occhio solo ai bagagli: se li avete voluminosi non ci saranno posti adeguati sul treno e dovrete metterli tra un vagone e l'altro (dopo averli mostrati al capotreno). Kyoto meriterebbe tre giorni pieni ma abbiamo deciso di fare un'altra escursione, quindi corriamo un po'. Qui la metro ha solo due linee, che non toccano gli itinerari turistici, quindi si viaggia sugli autobus perdendo un po' di tempo.

Alloggiamo nei pressi nel quartiere Gion (quello dei locali notturni e delle Geishe).

Scelta azzeccatissima, di notte è un delirio e se andate nei locali lungo il fiume troverete tanti pub con ambiente familiare e rilassato gestiti da giovani del luogo desiderosi di farvi assaggiare le loro specialità sia da mangiare che da bere (hanno birre mica male!). Come anche a Tokyo, occhio alle insegne! Alcuni sono nei piani superiori per palazzi e hanno viste sulla città notturna davvero interessanti. Non è raro che in cinque piani si possano trovare cinque locali diversi!

Della città occorre vedere assolutamente, anche all'interno, il castello Nijojo (con i famosi e stupefacenti pavimenti in legno che come allarme contro le intrusioni dei ninja scricchiolano sotto i vostri piedi imitando il canto degli usignoli), mentre il palazzo imperiale è la solita fortezza impenetrabile e da fuori non si vede nulla.

I complessi dei templi più belli sono: Tempio Toji (con la pagoda più grande del Giappone), il Sanjusangendo (mille statue di divinità buddiste), il Kiyomizu, da fare al mattino o alla sera poiché si trova su una collina ed ha un panorama su tutta la città. C'è poi una lunga teoria di templi che si affacciano sul sentiero del filosofo (un paio di chilometri da percorrere a piedi nella natura), il bellissimo (anche se rifatto) tempio Kinkakuji (tempio laminato d'oro zecchino) e il Ryoanji con il celeberrimo giardino zen. Molto zen: noi siamo rimasti un po' delusi, ma probabilmente i lavori in corso e la stanchezza della giornata non ci hanno messo nella giusta predisposizione meditativa.

Poi che dire, ci sarebbero tanti altri itinerari, probabilmente la scelta migliore è affittarsi una bici e girare a zonzo per la città (che non è grandissima, ha poco più di un milione di abitanti, tipo Milano e Barcellona).

L'ultimo giorno di permanenza lo passiamo a Nara (sempre grazie al pass).

E' l'antica capitale del Giappone, prima ancora di Kyoto, e custodisce i templi più antichi del Giappone. In cinque-sei ore la si visita, anche se l'itinerario è ricco. Qui trovo il mio tempio preferito, il Todaiji. Ha una struttura lignea davvero imponente e ospita la statua bronzea più grande del mondo, che raffigura un placido e massiccio Buddha.

A Nara è bello passeggiare tra i templi (compreso quello delle mille lanterne e quando dicono mille i giapponesi intendono proprio mille!) anche perché ci sono molti parchi e sono onnipresenti i cerbiatti domestici, mascotte della città, che ti seguono alla ricerca di biscotti.

Recuperato il bagaglio lasciato in custodia nella gigantesca stazione di Kyoto (hanno armadietti per tutte le dimensioni), abbiamo anche avuto il tempo di salire sulla torre di fronte alla stazione, in attesa del treno per Tokyo per l'ultima notte prima di volare per l'Italia.

Bilancio: 10 giorni (di cui uno di viaggio), tante cose viste, un po' di fatica ma molta soddisfazione, spesi 1.500 euro circa. Abbiamo trovato il costo della vita in Giappone decisamente meno caro di quello in Italia (almeno nel Nord italia) e penso che prima o poi torneremo, magari per visitare il sud, penso all'isola di Kyushu.

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