Goteborg

A spasso per il Nord Europa

Den Haag

Martedi: Roma - Göteborg

Il primo dei 4 voli SAS in programma (l'ultimo per Roma sarà Easyjet) atterra a Stoccolma in tardo pomeriggio, con più di un'ora di ritardo e fatico non poco a capire dove e come prendere la coincidenza per Göteborg, la mia destinazione.
Si tratta di attraversare l'intera aerostazione, che piccola piccola proprio non è, e ripassare i controlli. Si accumula ancora del ritardo e metto finalmente piede in terra vikinga per la prima volta in una serata imbronciata e piovosa: è tardi, non ho voglia di sbattermi a cercare l'albergo, via col taxi, anche per cercare di mettere qualcosa sotto i denti prima di andare a letto.

L'hotel, l'Ibis Goteborg City, è praticamente un battello riadattato. E' simpatico, ovviamente la stanza somiglia molto a una cabina, ma va bene, è pulito e il personale è gentile.La mia stanza è direttamente sul fiume, al piano terra. Anzi, al piano acqua!

Butto il bagaglio in cabina e mi avventuro verso il centro, che è molto vicino. Sarà il giorno infrasettimanale, sarà il tempo umido e piovoso (ma non tanto freddo), ma non c'è quasi nessuno per strada, e comunque è praticamente tutto chiuso.

Nella galleria dietro la stazione centrale però c'è qualche pub aperto. Con la mia collega ne scegliamo uno, il Murveln, e ordiniamo il piatto del giorno, un bel filetto generosamente guarnito, come usa al nord.
Una birra e una torta al cioccolato completano la cena. Sorpresa: pensavo che la Svezia fosse più cara, ma con poco più di 23 euro me la cavo.
Appuntamento per la mattina dopo e a nanna.

Mercoledi: Göteborg - Den Haag

Sonno tranquillo e silenzioso, alba sul fiume, qualche chiatta scivola lenta sull'acqua, senza far rumore.
Colazione ottima ed abbondante (se la fanno anche pagare, d'altra parte), e via verso gli impegni di lavoro.
Ritrovo la mia collega, con la quale ho un appuntamento molto anticipato perchè la sera prima abbiamo scoperto di avere entrambi del talento notevole per sbagliare le strade.

Infatti, dopo aver attentamente studiato la mappa, ci dirigiamo dalla parte opposta a quella giusta, e se non altro abbiamo l'opportunità di vedere lo stadio, architettonicamente molto particolare.

Torniamo sui nostri passi e raggiungiamo la destinazione in tempo per i nostri impegni. Svolte le nostre funzioni istituzionali, dopo una breve passeggiata scegliamo un altro dei pub che avevamo avvistato la sera prima, il Fair Play, e stavolta prendiamo un Merlano, un pesce simile al merluzzo, sempre ben guarnito e soddisfacente. Ancora una volta il conto sarà tutt'altro che problematico, circa 10 euro.

Nota pratica: non ho cambiato moneta, evitando così di pagare commissioni e cambi a rischio, tutto con carta di credito, tranne un breve passaggio in autobus "condonatomi" da un autista dai tratti somatici tutt'altro che svedesi.
Dopo il caffettone la mia collega si avvia all'aeroporto e io approfitto ancora di un paio d'ore di esplorazione.

E' chiaro che in 24 ore non si può che avere un'impressione parziale e incompleta di un posto.
L'impressione però è che non è che ci sia proprio tanto da vedere, in questa tranquilla cittadina dove però c'è l'Università, tanto verde e sembra che si viva piuttosto bene. Anche l'offerta culturale, musei, spettacoli, andrebbe valutata, così come le occasioni di divertimento per chi è più giovane.

Ci devo tornare, in Svezia, ma anche a godermi la natura, la possente natura che intravedo dal bus che mi riporta all'aeroporto e dall'aereo, foreste sterminate che promettono grandi silenzi e la pace degli ampi spazi.

Decollo che è già quasi sera, cambio senza problemi a Copenhagen, cena in aereo con panino multicolore, arrivo in uno Schiphol già mezzo addormentato, ma ancora efficiente. Treno fino a Den Haag. Poi il tram, dal quale scorgo una cittadina interessante e tutt'altro che assonnata, nonostante l'ora tarda.

Butto il bagaglio in camera e esco a fare due passi e per completare la cena in un pub, il Fiddler, con una bella lager olandese. In realtà avrei mangiato volentieri qualcosa ancora, ma è quasi mezzanotte e non hanno altro che chips e salatini. Mi rifarò domattina a colazione.

L'albergo è l'Ibis Den Haag Central, e come tutti gli hotel delle grandi catene, di solito, non riserva sorprese.
Stanza silenziosa e notte tranquilla.

Giovedi: Den Haag - Roma

Dopo colazione mi raggiunge in albergo il collega che mi accompagnerà. Dopo una mezz'ora di preparazione ci incamminiamo verso la sede del meeting, che sarà molto tranquillo e abbondantemente fornito di ciambellone e caffè a fiumi, poi a ora di pranzo troviamo una brasserie, Dudok, dove prendo un buon fishburger con la solita abbondante guarnizione in stile nordico che completa il pranzo. Circa 12 euro anche qui.

Devo dire che in questa tornata ho trovato da mangiare in bei posticini accoglienti, economici e di buona qualità.
Il collega si avvia all'aeroporto, io ho ancora un'ora a disposizione. Den Haag è carina e vivace, bei palazzi e scorci sui canali. Andrebbe vista anche la spiaggia di Scheveningen, raggiungibile in tram, ma non c'è veramente più tempo e salto sul treno che mi riporta a Schiphol. Alcuni campi di tulipani sono già in fiore e sono veramente bellissimi: lunghe strisce di colori vivaci accostati tra loro in combinazioni molto impressionanti. Varrà la pena, una volta, di noleggiare un'auto e girarsi le campagne olandesi ad aprile, magari un po' più inoltrato godendosi tutti questi fiori.

E' bello quando un viaggio finisce con l'idea di un altro viaggio.

Schiphol, terminal Easyjet, un po' di confusione all'imbarco, una mezz'ora di ritardo, panino un po' triste, ma in definitiva va tutto bene, anche la consegna della valigia a Fiumicino.

...

alla prossima.

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