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Non sentirti in colpa se non sei produttivo durante la quarantena

Stare a casa

La quarantena ci pone in una condizione psicologica difficilissima, mai provata prima. Siamo confinati, molto spesso soli; ma ci sono tanti modi per riempire le giornate. 

Noi vi abbiamo dato tanti consigli su come ottimizzare il tempo, suggerendovi mostre, musei virtuali, attività da fare da casa, tour virtuali dei posti più belli del mondo, libri e documentari da vedere e corsi di lingua online. 

Ci sono tantissime attività on line che ci tengono compagnia in questo lockdown: sport, cucina, arte. Siamo più produttivi? Riusciamo a pensare al dopo, ai viaggi che faremo? A programmare qualcosa che va al di là di questo periodo? 

E se ci sentissimo in uno stato d'animo differente e non avessimo voglia di fare nulla? È sbagliato? Stiamo perdendo tempo? 

divano

Quarantena e produttività

Tutti gli stimoli che arrivano possono motivarci, fornirci nuovi spunti per non annoiarci, sentirci parte di qualcosa. Sono tutti aneddoti per non stare soli. Ma questa iper-attività ha una doppia lama, potrebbe, di contro, generare ansia e frustrazione per ciò che "dovremmo fare" e che in realtà non ci va di fare. 

Non tutti affrontano la quarantena allo stesso modo, perché ciascuno di noi affronta la routine quotidiana in modo diverso e reagisce alla situazione in base alla propria personalità ed esperienza. Ha anche molto a che fare con il modo in cui il momento attuale ci ha influenzati: pensiamo a chi ha contratto il virus o chi ha conoscenti e parenti infetti o che non ci sono più, purtroppo. 

Quindi nessun modo di reagire è giusto o sbagliato. L'importante è saper sopravvivere e gestire la nostra situazione al meglio delle capacità, in modo che non influisca negativamente sul nostro benessere e sulla nostra salute emotiva. 

C'è solo una regola da seguire: è importante ascoltare noi stessi ed essere consapevoli dei nostri reali bisogni.

Dobbiamo smettere di confrontarci con ciò che fanno gli altri e imparare ad essere fedeli solo a noi stessi. 

Siamo iperconnessi e iperstimolati dall'esterno a fare cose, ma prendiamoci il nostro tempo, non assecondiamo tutti gli stimoli. Non ci va di farlo? Bene, assecondiamo questa esigenza. 

Cosa fare per gestire questo strano periodo? Stacchiamo dai social, più siamo connessi, più siamo ansiosi, meno abbiamo autostima e meno siamo produttivi. Creiamoci una routine scandendoci le giornate e facendo ciò che ci va di fare, anche annoiarci. 

Consigliamo di lavorare sulla nostra salute fisica ed emotiva. Stabilire nuove routine e programmi adattati alla nostra nuova realtà che ci aiuteranno a mantenere l'equilibrio; cerchiamo di scandire le attività per la settimana e il weekend in modo da avere giorni differenti, toglietevi il pigiama quando vi svegliate.

Questo può essere un buon momento per fermarsi e pensare a cosa vogliamo veramente e come colmare le nostre lacune quotidiane. Ma dobbiamo farlo solo perché vogliamo davvero farlo, non perché ce lo impone qualcuno, o per postarlo sui social.

Questo però non deve confinare nel lasciarsi andare, è importante salvaguardare la nostra salute psicofisica: il consiglio è di non rimanere troppo passivi, se non vogliamo cadere in dinamiche che influenzano la nostra salute fisica e mentale in modo negativo.  Ecco perché è importante crearsi una routine, con i nostri tempi e motivarci a svolgere delle attività. Dopo aver fatto i conti con la nostra produttività è necessario capire come costruire delle abitudini e delle routine e quindi, adottare un approccio per obiettivi, pochi alla volta, per aumentare la voglia di fare cose e non cadere nell'oblio. 

Secondo la psicologa Judith Viudes su Travelers.es, "l'importante è non ristagnare per lunghi periodi da una parte o dall'altra: vale a dire, dobbiamo evitare di rimanere agli estremi: iperattività e il suo contrario.  

Ascoltiamo noi stessi e, vedrete, andrà tutto bene. 

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