All'interno del Parco del Valentino a Torino potrete trovare testimonianza di quel che resta del mondo fittizio realizzato in occasione dell'Esposizione Generale Italiana che si tenne a Torino nel 1898.
Si tratta della Fontana dei Mesi, costruita per celebrare i 50 anni dello Statuto Albertino.
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La fontana, realizzata da Carlo Ceppi è formata da una grande vasca in rococò circondata da dodici statue rappresentanti i dodici mesi dell'anno ed è ornata da quattro gruppi statuari raffiguranti i fiumi torinesi (Po, Dora, Sangone, Stura).
Secondo quanto racconta la leggenda il giovane Fetonte, figlio del dio del sole, rubò il carro infuocato del padre e fece imbizzarrire i cavalli. Gea, la terra madre, gridò fino a farsi sentire da Zeus, che fu costretto a lanciare un fulmine contro il carro per fermarlo. Fetonte cadde nel fiume Po, dove molti secoli più tardi sarebbe nata la Torino che conosciamo.
Ed è proprio nel luogo dove cadde il carro che venne realizzata la sontuosa fontana allegorica.
Ma un fitto mistero va a confutare questa storia, infatti, secondo un gruppo di occultisti, la Fontana dei Dodici Mesi altri non è che un simbolo che testimonia la misteriosa parentela fra Torino e l’antico Egitto, legata alla figura del principe Pa Rahotep che è stato confuso con il mitologico Fetonte.
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Secondo quanto riportato da Thesauro, uno storico del 600, Pa Rahotep-Phaéton giunse a Torino intorno 1523 a.C. con lo scopo di colonizzare nuove terre e fondò Eridania, il primo nucleo di Torino.
Il principe Phaéton cadde e morì affogato nel fiume, dopo una gara di corsa a cavallo nella zona dove ora troneggia la bellissima Fontana.