Malta

Dalla Svezia a Malta – parte II

La Valletta

Dalla Svezia a Malta - parte I


8° giorno - 15 Agosto - Goteborg
In ogni viaggio c'è un giorno storto, in cui le cose non vanno come dovrebbero. E per noi quest'anno il giorno fatidico è stato proprio Ferragosto. Siamo a Goteborg, e dopo aver visitato il Liseberg il giorno precedente, per oggi abbiamo in programma un giro a piedi per la città. Fa freddo. Molto freddo. E piove. E c'è vento. Non che ci si possa lamentare, in una settimana non abbiamo ancora preso quasi per niente pioggia, quindi una giornata di maltempo ci sta. Usciamo dall'albergo, e percottendo tutta Sten Sturegatan, arriviamo al parco Trädgårdsföreningens, piccolo ma grazioso parco cittadino che ospita tra le altre cose una serra ispirata architettonicamente al Crystal Palace di Londra.

Con locali a diversi climi, ospita piante di differenti zone del mondo. Tutta la città prevede per il giorno di Ferragosto moltissime iniziative differenti, tra cui nel parco un piccolo mercatino di prodotti locali ed una zona divertimento per i bambini. Usciti dal parco il tempo peggiora decisamente, al punto da costringermi a rientrare in albergo per bardarmi come necessario. Per sentire freddo io significa che faceva veramente freddo.

Vicino all'albergo hanno allestito un mercatino di oggetti usati, ma la riuscita è seriamente minata dal vento che fa volare tutto ovunque. Solo dei ragazzi sembrano refrattati a tutto, e continuano nei campi sportivi attigui ad allenarsi ad uno sport a me sconosciuto. 

Preso coraggio e cappotto usciamo nuovamente. Appena arrivati di nuovo al punto dove poco prima ci ha colpito il temporale, scatta la nuova bufera. Questa volta a farne le spese è un complesso che sta suonando in strada, a cui esplode il sistema di amplificazione. Ripariamo in un könditori per pranzo, e passiamo lì un'oretta.
Usciti, puntiamo verso il canale che porta al mare, e dopo un giretto tra stand gastronomici di diversi paesi allestiti in una piazza, continuiamo il peregrinare per le vie cittadine.

Passa nemmeno un quarto d'ora che veniamo fiaccati definitivamente dal temporale dell'anno. Bagnati fino al ginocchio, nonostante gli ombrelli, troviamo riparo dall'acqua e dal vento sotto un portone.

Siamo a circa 2 km dall'albergo e la strada non è di passaggio. Ma fortunatamente passa un taxi che riesco a fermare sbracciandomi senza ritegno. Saliti a bordo il tizio non capisce dove dobbiamo andare e quando riusciamo a comunicare ci informa che non accetta carte di credito. E' il nostro ultimo pomeriggio in Svezia, quindi abbiamo poche corone in contanti... Per fortuna ci accordiamo su un prezzo che possiamo pagare e in cinque minuti siamo al riparo nella nostra stanza.

Dopo la doccia bollente ristoratrice e un paio di ore abbondanti passate a guardare il diluvio fuori, decidiamo di fare un nuovo giro, ma questa volta in auto. Stranamente però il telecomando non funziona, la macchina non si apre... Penso che, avendo tenuto le chiavi in tasca mentre c'era il diluvio, si siano inumiditi i contatti e ora non funziona più. Pazienza, ci penserà la kasko. Apro con la chiave e faccio per mettere in moto. Nessuna reazione, batteria morta completamente... Il telecomando non c'entra niente purtroppo. Panico. E' ferragosto, sono le 8 di sera, siamo a Goteborg e domani si deve essere a Stoccolma a prendere il volo per Malta. Panico.

Chiamo l'help desk di Hertz (mitici), spiego il guasto e in mezz'ora mi mandano un meccanico. La diagnosi è batteria a terra. Ma invece di cambiarla avvia la macchina con lo starter e ci dice di camminare almeno mezz'ora per farla caricare. Eseguiamo non senza ansia, avremmo preferito una batteria nuova, ma dobbiamo accontentarci. Giriamo senza metà e senza un perchè, stando solo attenti a non far spegnere l'auto.

Dopo un'ora torniamo in albergo, non abbiamo cenato ma non abbiamo nemmeno fame.

La nuova sorpresa è che il parcheggio dell'albergo, da noi pagato, è pieno. La reception l'unica cosa che ci dice è che se è pieno dobbiamo parchegiare fuori e basta. Bella organizzazione, vendono parcheggi senza nemmeno tenere il conto dei posti che hanno. Otteniamo chiaramente lo storno del costo di una giornata di parcheggio, e ce ne andiamo a dormire belli arrabbiati e con l'ansia che la mattina dopo la macchina non sarebbe partita, visto che solo per chiudere l'auto ho avuto la netta sensazione che la batteria abbia avuto difficoltà...

9° giorno - 16 Agosto - Dal freddo al caldo
Dire che la notte abbia dormito bene è eccessivo. Era troppo l'ansia di trovarsi la mattina successiva con la macchina di nuovo a terra e un aereo da prendere a 400 km di distanza. Fatto sta che, complice anche il tempo limite di drop off alle 10.30, alle 5.00 siamo svegli e pimpanti. Rapido check-out, colazione al sacco che consiste in due sandwich infilata in una busta, e via. La macchina fortunatamente collabora, parte al primo colpo come se la batteria fosse nuova di fabbrica. Meglio così, mettiamoci in viaggio.

Alle 6 del mattino di domenica di agosto, posso affermare che in Svezia nessuno tocca l'automobile. Nei primi 200 km forse ne ho incontrate 10, non di più. Verso le 7.30 mi fermo in una stazione di servizio per prendere un mega caffè e mandare giù il panino. Poco da raccontare, la strada scorre vuota fino a Nykoping, e prima delle 10 siamo alla Hertz a riconsegnare la nostra bella e ansiogena Volvo S60.

Il task ora è far passare circa 5 ore prima dell'imbarco del volo per Malta. E non è facile, l'aeroporto di Skavsta non è esattamente un luna park. Comunque, tra libri, caffè, spuntini e varie pese delle valigie per evitare che sforino i ferrei limiti di Ryanair, alle 15.45 il nostro bel B737 lascia la terra svedese.

Anche su questo volo siamo riusciti a prendere la fila di emergenza, e non è cosa da poco.

Altri libri, altra noia, solo la maestosa la vista dell'Etna che spunta dalle nuvole passando sopra la Sicilia. Io di mio non è che vada d'accordo col caldo, e dopo 8 giorni al freddo svedese ancora meno. Se ci mettiamo anche la stanchezza della giornata, diciamo che l'impatto col clima maltese è da sincope. Quando esco dall'aereo sono le 19.30, e rimbalzo letteralmente su un muro di afa che non fa respirare...

Ma la giornatina non è ancora conclusa. Ora mi aspetta l'impatto con il mondo motoristico maltese. La nostra auto questa volta è una simpatica Panda, che non ha nemmeno lo spazio per le valigie e che è tutta sgangherata. Emette rumori metallici di qualsiasi natura ed ha una tenuta di strada in curva pari a quella di un cassonetto della spazzatura. Dimenticavo, a Malta si guida a sinistra, e per me è la prima esperienza. In più si è fatto buio, non abbiamo il navigatore, e dobbiamo arrivare dall'altra parte dell'isola...

Ciliegina sulla torta: i maltesi guidano come assassini e le strade sono piene di buche e mal illuminate. In queste condizioni a fare 25 km ci mettiamo un'ora e poco più, incluse 2-3 inversioni per aver sbagliato strada. Diciamo anche che in queste condizioni, con le indicazioni ai bivi a dir poco approssimative, secondo me siamo stati dei fenomeni ad arrivare sani e salvi.

Io guidavo stando attento a tutto, e la mia ragazza si improvvisava navigatrice con l'ausilio della cartina presente in auto e dell'intuito. Appena arrivati ci sentiamo miracolati ad essere vivi, e prima di fare il check in chiedo di andare a cena prima che chiuda il ristorante (abbiamo la mezza pensione). Ci accontentano e in poco siamo seduti all'aperto, davanti al mare, a mettere qualcosa sullo stomaco.

L'albergo è il Ramla Bay Resort, ma non abbiamo il tempo di esplorarlo, andiamo in camera e dopo una doccia muoriamo sul letto. Ma una lezione la abbiamo imparata, mai più prendere un albergo la notte prima di un volo molto distante dall'aeroporto!

10°-16° giorno - 16-23 Agosto - Malta
Ecocci a Malta, dove per una settimana vogliamo sentir parlare solo di sole e di mare. La nostra stanza è superlativa, probabilmente la migliore mai avuta tra tutti gli alberghi girati nella mia vita. Saranno 35-40 mq, c'è un'area notte spaziosissima e di seguito un salottino che termina con una vetrata.

Al di là della vetrata un ampio balcone con vista sulla baia e da cui si gode una vista fantastica sul tramonto maltese. Ovviamente c'è un bel bagno, e se ci fosse anche un angolo cottura sarebbe degnamente un miniappartamento da mare. Solo gli arredi sono un po' anni 70, compreso un televisore a tubo catodico da 14", ma un altro plus la stanza se lo becca per la climatizzazione.

C'è un temostato con cui regolare la temperatura, ma stranamente all'interno della stanza non c'è mai bisogno di aria condizionata. E dico stranamente perchè Malta è un posto dal clima impietoso. Fa caldissimo, sempre, ovunque e in ogni situazione. Non è la temperatura a uccidere, quanto il tasso di umidità allucinante. Sembra sempre di essere in una sauna, si resiste un minimo solo in spiaggia se c'è un po' di brezza, oppure a bagno. Anyway, la settimana non è stata molto movimentata, quindi un racconto giornaliero risulterebbe abbastanza noioso, racconterò la settimana per intero andando per argomenti invece di seguire la cronologia.

Della stanza abbiamo già detto, il resto del resort non è male. Le aree comuni sono molto ampie e offrono diverse attrattive, la piscina è molto grande, anche se sempre troppo poco in periodi di alta stagione.

Infatti trovare un lettino è un miraggio, e anche quando si trova non è per nulla rilassante, almeno per me, visto che sono posti in batteria a pochissimi centrimetri l'uno dall'altro.

La ristorazione è senza infamia e senza lode: il classico buffet internazionale con le stesse cose che si trovano ormai in tutto il mondo e gli stessi sapori insapori. Di spicco solo il bancone della carne del giorno, dove a turno maialini, tranci di manzo o altro vengono affettati caldi e serviti. Per il resto tantissima varietà ma scarsa qualità, di fatto al terzo giorno non ne puoi più.

Noi avevamo la mezza pensione, quindi colazione e cena. Per il pranzo, quando restavamo in albergo, mangiavamo qualcosa al bar della piscina, che serve fino alle 14 spuntini e sandwich. In termini generali il resort ha dei punti negativi ed altri positivi. Tra i positivi di gran lunga al primo posto c'è l'avere una spiaggetta privata. A Malta le spiagge non esistono, trovare mezzo metro quadro di sabbia libero è spesso impossibile, quindi l'avere accesso ad una spiaggia dedicata solo ai clienti del resort è ottimo. Noi la abbiamo sfruttata molto, soprattutto dopo le sortite alle altre spiagge dell'isola.

Questo però mi riporta istantaneamente al primo punto negativo del resort: la pulizia. Quella delle aree comuni non è male, quella della stanza si potrebbe decisamente fare di meglio, quella della spiaggia è scandalosa a dir poco. Non riesco a capire come sia possibile avere una ricchezza come una spiaggia privata a Malta e tenerla in quelle condizioni. Buste, cannucce, resti di frutta di qualsiasi natura, con conseguenti sciami di insetti, facevano bella mostra di sè ogni giorno.

Ok, che queste cose non dipendono dal resort, ma dalla maleducazione della gente che evidentemente di notte affolla la spiaggia (di giorno mai visto nessuno gettare alcunchè), ma un resort di quelle dimensioni non riesce ad organizzare una pulizia mattutina di un pezzo di spiaggia di meno di 200 mq?

Stiamo parlando di una striscia dove ci sono una ventina di ombrelloni (sporchi e rotti anche loro), e non si può far passare qualuno ogni mattina a togliere almeno i rifiuti più evidenti? Altro lato negativo è che non riuscivano nemmeno a gestire il condizionamento nei locali.

Ad esempio il ristorante ha aria fredda a manetta, ma del tutto inutile, in quanto le porte di comunicazione con l'esterno erano perennemente spalancate, quindi addio condizionamento (mi chiedo che li tenessero accesi a fare). Risultato: se mangiavi nella zona all'aperto era una sauna, anche alle 21, se stavi dentro era peggio. In generale posso dire che la struttura è molto bella, ma si potrebbe gestire molto molto meglio.

Prima ho accennato alle spiagge. Malta non è famosa per i lunghi litorali di sabbia, come molte isole la maggior parte della costa è scogliosa e sono poche le insenature sabbiose. Ne abbiamo testate alcune, o almeno ci abbiamo provato. La prima è stata la Golden Bay, bella spiaggia tra le rocce a cui siamo giunti a metà pomeriggio. Affittiamo un ombrellone che non meritava nemmeno un secchio della spazzatura per quanto era vecchio e arrugginito e passiamo un paio di ore nella baia. La spiaggia è sporchissima, c'è veramente di tutto

Anche l'acqua non sembra un esempio di pulizia, ma di sicuro in questo caso a influire negativamente è la folla di gente che fa il bagno dalla mattina e che quindi avrà alzato un bel polverone di sabbia che intorbidisce l'acqua. A completamento, svetta sulla baia il resort della Radisson, bello come un cazzotto in un occhio. Non siamo rimasti estasiati dalla baia, perciò decidiamo in seguito di tentare la fortuna in altre spiagge. Andiamo qualche giorno dopo a Paradise Bay, insenatura paradisiaca a poca distanza dal resort.

C'è anche tutta una struttura attrezzata con ristorante, affitto ombrelloni e quant'altro. Arriviamo abbastanza presto e riusciamo a goderci un paio di ore in semi tranquillità. Quando si fanno le 12 siamo al culmine della pienezza.

La spiaggia è molto piccola e chi affitta gli ombrelloni tende a metterli a tappeto. In pratica vedendo la baia dal parcheggio in alto si vede una distesa di ombrelloni attaccati, quasi non c'è lo spazio per far filtrare il sole. Se ci si aggiungono le persone che vengono senza ombrellone si arriva ad un livello di saturazione insopportabile. Per fortuna abbiamo fatto in tempo a goderci un bagno la mattina e qualche ora in pace, adesso non si riesce nemmeno ad andare a mangiare per la fila che c'è. Noi siamo a meno di due metri dalla riva ma per arrivare all'acqua c'è da faticare non poco. Anche qui ad un certo punto ci dichiariamo sconfitti e abbandoniamo verso le 17. Il terzo tentativo è per la spiaggia di Mellieha Bay, la più lunga dell'isola. E anche la più affollata.

Venendo dall'esperienza di Paradise Bay desistiamo subito. Di fatto abbiamo sfruttato tanto la spiaggia privata del resort, tanto non era più sporca delle altre, ma almeno era tranquilla e quasi sempre deserta. Stranamente gli altri clienti preferiveno la piscina, dove erano accatastati tipo sacchi di farina, in spiaggia non ho mai visto più di 10-15 persone. Per lo meno qui potevo farmi dei lunghissimi bagni con annesso snorkeling, la fauna subacquea era notevole e variegata. L'acqua era molto pulita e calda, unica pecca negli ultimi 2-3 giorni l'isola è stata assaltata dal branchi di piccole meduse dal cappello rosso decisamente urticanti.

Ho avuto un contatto ravvicinato tra un simpatico esserino del genere ed un mio alluce durante un giro in canoa e non è stata un'esperienza gradevole.

Per vedere meglio i fondali la mattina andavo a fare un bagno appena alzato, ancora prima di fare colazione, in modo da non trovare nessuno in acqua e quindi un mare perfetto. In tema di mare e spiagge, menziono l'escursione fatta alla Blue Lagoon. Siamo partiti direttamente dal molo dell'albergo, con una gita di 3 ore intorno a Comino. La barca ha fatto un paio di soste in delle splendide calette dall'acqua turchese, dove abbiamo fatto dei sontuosi bagni in compagnia di pesci di ogni colore.

Purtroppo per attirarli veniva gettato molto pane in acqua, cosa che fa male alla natura dei pesci, ma vedersene nuotare attorno centinaia è sensazionale. Dopo queste soste la barca si è fermata per un'ora abbondante nella Blue Lagoon, laguna dai bassi fondali di sabbia bianca che attira moltissimi turisti. L'unico neo della laguna è che non esiste un metro quadro di ombra, quindi se volete andarci siate pronti con cappelli e creme, anche perchè la barca che vi ci porterà vi farà sbarcare sul molo e poi si ancorerà nella zona della laguna riservata ai natanti, quindi fino al rientro sarà inaccessibile.

Citando altre escursioni oltre a Comino, un giorno abbiamo approfittato di un eritema solare in arrivo per saltare la sessione di spiaggia e dedicarci a visitare Medina e La Valletta. La prima è molto suggestiva e particolare, la seconda nulla di trascendentale. L'afa era però implacabile, camminare alle 14 era proibitivo, quindi passate le ore peggiori di sole siamo tornati verso l'albergo per goderci le ore migliori della giornata, le ultime del pomeriggio. Devo dire che questo momento della giornata era fantastico: caldo attenuato, quasi nessuno in spiaggia, sole che tramontava davanti alla baia. Bellissimo.

C'è poco da aggiungere a questa settimana maltese, se non che i locali guidano come pazzi e che col nostro trabicolo avevamo la sensazione di rischiare la vita ogni volta che lo mettevamo in moto.

L'ultimo giorno, tornando in aeroporto a Mellieha, c'era traffico nella carreggiata opposta alla mia: un tizio ha bellamente deciso col suo furgone di fare un sorpasso venedomi incontro senza frenare. Se non avessi bruscamente sterzato andando a finire sul marciapiede non so come sarebbe finita. Non posso certo dire che Malta ci sia rimasta nel cuore, difficilmente sarà di nuovo metà di un nostro viaggio, ma è pur sempre stata una bella settimana di mare in un nuovo posto.

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