Spagna

In moto da Milano a Cabo de Gata

24/7 - Milano - Aix en Provence

Partenza sotto il diluvio universale, e non e' bello. Le prime due ore di vacanza le passiamo sotto la tettoia di un benzinaio dalle parti di Opera (!!).
La pioggia smette solo dalle parti di Tortona, ma ormai abbiamo perso parecchio tempo e altro ne perdiamo ad asciugarci e cambiarci.

Arriviamo ad Aix-en-Provence solo alle 18, dopo un viaggio autostradale di mero trasferimento. Alloggiamo all' Hotel Le Manoire, in pieno centro; è ricavato in un antico palazzo/convento con annesso chiostro, in cui la mattina servono la colazione (72 € + 12 € colazione). Cena magrebina al ristorante Casbah. Pittoresco ma caro. Distrutti, a letto presto.

25/7 - 26/7 Aix en Provence - Cadaques

Dovevamo essere in strada presto, lasciamo l'hotel alle nove passate.
Fino ad Arles strade bellissime con saliscendi nella campagna francese. Poi autostrada, ma il vento aumenta. A Perpignan decidiamo di tornare sulle statali e raggiungere Cadaques passando per la litoranea. Ottima scelta, ma sul versante francese ci perdiamo un paio di volte.
Passiamo la frontiera a Portbou; lungo la strada rimane, abbandonata, la vecchia dogana.

A Cadaques troviamo una stanza vista mare all'hotel Llane Petit, alla periferia ovest del paese. Posizione splendida, camere così-così (115€ x una doppia) ma la colazione è ottima e abbondante.
Decidiamo di fermarci il giorno successivo a Cadaques: i km si fanno sentire...

Ci alziamo con un gran vento (sarà una costante di tutto il viaggio) ma troviamo una caletta riparata a meno di 500 mt. dall'albergo. Incantevole. Non tocchiamo le moto. Riposo e abbronzaggio.
Cena al ristorante El Barroco, disegnato da Dali. Buona anche se un po' cara (60€).

27/7 Cadaques - Valencia

Partenza in orario.
Bella strada sulle montagne fino a Figueres, poi autostrada. Passata Barcellona prendiamo la statale che segue la valle dell'Ebro. Struggente la visita di Corbera dell'Ebro, paese bombardato durante la guerra civile e trasformato in museo contro gli orrori delle guerre.

A Tortosa riprendiamo la strada principale; raggiunta la costa la strada peggiora e a Vinaros (ad entrambi ricorda Priolo, con il suo cementificio proprio sulla spiaggia...) decidiamo di prendere l'autostrada.

Asfalto pessimo e coda per incidente. Ultima sosta a 120km da Valencia, che raggiungiamo bestemmiando dopo esserci persi in svariate decine di km di tangenziali alla ricerca di una indicazione per il centro citta'.

L'hotel Ad Hoc, in Calle Boix 4, nella citta' vecchia, risolleva il morale. Stanza molto grande, arredata con gusto e ricavata in un sottotetto con tanto di terrazzino. Un incanto ad un prezzo convenientissimo (60€).
Altrettanto piacevole la cena: menu degustazione con fois gras e salmone al ristorante Ocho y Medio. 100€ (vino compreso) benissimo spesi.

28/7 Valencia

Moto ferme (in un parcheggio carissimo: 15€ al giorno per ogni moto) e facciamo andare le gambe, visitando tutto il centro citta'.
La cattedrale, il mercato coperto (acquolina in bocca...), la Torres de Quart, la biblioteca, plaza del Carmen.
Alle due il sole picchia e Nat cede... per ritemprarci prendiamo una birra accompagnata da un ottimo pulpo alla gallega e gia' che ci siamo un 'assaggio' di paella de pulpo.

Siesta.
Alle cinque e mezza usciamo di nuovo e finiamo di massacrarci le gambe: Plaza Redonda, la Lonja dei Mercanti, la Plaza del Adjuntamento, la Estacion del Norte con accanto la Plaza de toros (chiusa).
Torniamo in albergo passeggiando nel parco ricavato nel vecchio corso del fiume Turia, che e' stato deviato e ora passa fuori citta'. Restano i ponti e un nuovo polmone verde per la citta'. Altro che la Milano immobile del sindaco Albertini...
Doccia e aperitivo sulla terrazza della stanza: stasera si va a caccia di paella.

Su consiglio della receptionist dell'hotel (gentile e carina) andiamo al ristorante Casa Roberto, uno dei pochi a Valencia dove si mangia la vera paella, piatto forte dei ristoranti sul mare ma non diffusa in citta'. Buona e molto abbondante (burp!).
Fine serata nel quartiere del Carmen, che si anima solo dopo l'una.

29/7 Valencia - Caravaca de la Cruz

Alla partenza ci perdiamo, come prevedibile, per le stradine del centro storico di Valencia.
Usciti dalla citta', prima tappa a Xativa, che ospita un doppio castello (un po' troppo restaurato).

Riprendiamo la strada in direzione di Font de la Figuera, poi Yecla e Jumilla; piano piano la vegetazione diminuisce ed il paesaggio diviene sempre piu' arido.
La strada corre quasi rettilinea tra i contrafforti di alcune sierras minori. Ci siamo noi, i camion e il deserto.

Il caldo si fa sentire. Dopo qualche sosta refrigerante raggiungiamo Caravaca de la Cruz e di li', lungo la strada per Lorca, la "casa rural" Molino del Rio, un mulino del XVI secolo accucciato in un canyon a fianco di un rio (appunto...). Peccato sia necessario guadarlo ("barranco" vuol dire "guado", ma non lo sapevamo) e con le nostre moto non e' il massimo...
Il posto comunque e' un vero paradiso; la stanza e' piccola ma confortevole (46€) e il bagno in piscina memorabile...


30/7 Caravaca de la Cruz - Cabo de Gata

Partenza di buon'ora (col fresco) verso Puebla don Fabrique e da li' a sud verso il parco naturale della Sierra Maria; la strada lascia le alture desertiche e si inerpica nel bosco. Paesaggio mozzafiato. Sosta a Velez Rubio e poi il passo di Santa Maria della Nieva: 30km di curve perfette; incrociamo una sola auto.

A Huercal Overa riprendiamo l'autovia e il caldo comincia a farsi insopportabile. Decidiamo di puntare dritti verso il mare: Cabo de Gata ci aspetta.
Raggiungiamo San Jose' stremati; l'albergo consigliato dalla guida (Routard. Ottima sin qui) e' pieno e ripieghiamo sul Camping Tau, poco fuori il paese.
Montaggio tenda sotto il sole cocente e poi bagno ristoratore alla spiaggia del paese. Niente di che e tira un vento estremo.
Domani altrove.

31/7 - 3/8 Cabo de Gata

San Jose' e' una delusione; ammasso di case, molte recentissime, senza un vero e proprio centro.
Le due spiagge nella zona, Los Genoveses e Monsul, sarebbero molto belle, e grandi, ma battute da un vento che impedisce di goderle appieno.
Molto meglio Agua Amarga e dintorni; il paesino e' splendido, il ristorante Costamarga - sulla spiaggia - prepara su ordinazione una paella memorabile e la Playa de Los Muertos (15' di sterrato a piedi dalla strada principale) un angolo di paradiso...

L'altro angolo e' occupato da un porto industriale, ma basta non guardare...

A sud-ovest Almeria, e soprattutto il deserto della Sierra de Alhamilla, dove hanno girato diversi "spaghetti western" e anche titoli piu' prestigiosi come "C'era una volta il west". La visita dei relativi parchi a tema, tra cui "Texas Hollywood", e' un piacevole diversivo. Peccato che sulla strada per raggiungerlo il termometro superi i 40°...

4/8 Cabo de Gata - Alicante - Valencia

Partiamo di buon mattino alla volta di Alicante, dove contiamo di trascorrere un ultimo pomeriggio di mare.
La sera prima abbiamo addirittura prenotato una stanza all'hotel Albahia, sulla spiaggia dell'Albufereta, poco fuori citta'.
Peccato che l'hotel sia un palazzone squallidissimo di 14 piani, e che come lui ce ne siano molti altri. La spiaggia c'e', ma e' stretta tra scogliere di cemento; dietro, un viadotto.

Uno spuntino tristissimo in un ristorante deserto e decidiamo di fuggire a Valencia.
Lasciata la citta' (ancora palazzoni e viadotti) prendiamo la N340 per Alcoy, che si inerpica su uno splendido passo (che in spagnolo si dice puerto...): in cima l'aria e' fresca e la strada deserta e' un paradiso.
Oltre Xativa la strada diventa a due corsie e in breve siamo a Valencia (di nuovo all'hotel Ad Hoc, naturalmente).
Cena a base di tapas nel quartiere del Carmen e bicchiere della staffa in una piazzetta poco dietro l'albergo... quasi quasi ci trasferiamo a Valencia...


5/8 Valencia - Barcellona

Ci restano poco piu' di 300 km e ce la prendiamo con calma. Un giro al Mercato di Valencia per comprare i souvenir (jamon iberico e anchoas) e ci mettiamo in marcia all'ora di pranzo.
Incredibilmente fa fresco e il viaggio e tranquillissimo.

Passato l'Ebro decidiamo di fare una sosta. Lasciamo l'autopista e ci dirigiamo verso Deltebre, paesino guarda caso situato sul delta del fiume.
Niente di particolare, ma sul molo del traghetto che consente di attraversare il fiume c'e' un ristorante che ci serve un'ottima paella (la terza da quando siamo in Spagna e forse la migliore) preceduta da crostini con excalivada (una sorta di caponata) e anchoas.

La sosta dura molto piu' del previsto...
Arriviamo a Barcellona per le 19; alle 21 ci imbarcano.

Inganniamo l'attesa chiacchierando con altri motociclisti, praticamente i primi che incontriamo da quando siamo partiti.
La traversata è splendida e riposante; unica critica i prezzi da rapina praticati sulla nave (MN Victory, della compagnia Grimaldi); grazie alla paella mangiata sull'Ebro saltiamo la cena e anche il pranzo del giorno dopo, tanto alle 17 sbarchiamo.
Così è.

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