Madrid

In giro per la Spagna tra Madrid e Toledo – Parte I

In giro per la Spagna tra Madrid e Toledo - Parte II

25 gennaio 2009 - h. 07.00
Suona la sveglia: Giuseppe, dai andiamo, Madrid ci apre le porte. Si parte!
Sebbene il giorno della partenza corrisponda al 25 di gennaio, voglio fare un salto indietro e dirvi in che modo io abbia maturato l’idea di questa splendida vacanza nella capitale madrilena. Si avvicinava la ricorrenza del Santo Natale e tutti erano presi dalla rituale folle corsa per l’impacchettamento dei regali. Che originale idea quella dei regali. Seppur profani e lontani da quello che dovrebbe essere l’originale comune sentimento di questa festività, dentro un pacchetto ci sta tanta emozione, la tua e quella che vuoi trasmettere al suo destinatario.

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Nel mio caso, il pacchetto conteneva due biglietti A/R per Madrid, acquistati all’irrisoria cifra di 20€ a persona (quasi quasi come prendere l’autobus!) e un soggiorno di 4 notti presso uno degli hotel del centro città. Il destinatario, Giuseppe, il mio ragazzo. Aeroporto di partenza Cagliari, divenuto uno dei principali scali Ryanair in Italia. Il decollo è previsto per le 9.30 e con nostra piacevole sorpresa, anche se l’imbarco avviene con almeno una ventina di minuti di ritardo, recuperiamo durante la crociera.

Quindi, alle 11.30 atterriamo a Barajas! Che frenesia di saltare immediatamente giù e andare alla scoperta di questa meravigliosa città. Non ho dubbi, Giuseppe, ci si prospetta una vacanza indimenticabile! Inoltre, sorpresa su sorpresa, sul nostro stesso volo, scopriamo che viaggiano anche Daniele, collega di lavoro di Giuseppe, con la ragazza, Simona. Con loro trascorreremo più avanti una serata in un tipicissimo e affumicatissimo pub spagnolo. Purtroppo, diversamente che in Italia, all’interno dei locali pubblici è ancora consentito fumare e poiché molti dei pub presenti in città, sono di dimensioni ridottissime, l’effetto è ultranocivo.

Primissima cosa da fare è provvedere all’acquisto del cosiddetto “abono turistico”, una card trasporti che ci permetterà di muoverci liberamente in zona A usufruendo sia della metropolitana, una delle maggiori in Europa, che consta di 12 linee estendendosi su 309 km e collegando praticamente tutta la città sia i bus di linea oltre che i treni che percorrono il centro urbano.

In seguito al suggerimento di Daniele, acquistiamo l’abbonamento valido per la durata di 5 giorni al costo di 17€ circa ma sono disponibili anche abono da 1,2,3 e 7 giorni. Detto, fatto! Già in aeroporto troverete un ufficio turistico pronto a fornirvi di mappe, guide della città e info varie. A questo punto ci avviamo verso la metro per raggiungere il nostro albergo. Ci impieghiamo circa 20 minuti.

Non dico di aver fatto le cose in grande ma il “Petit Palace Italia” ci ha soddisfatto pienamente sotto tutti i punti di vista. Si tratta di una struttura 3 stelle (meritatissime) sita in Calle Gonzalo Jimenez de Quesada, 2 ad angolo con la centralissima e prestigiosa Gran Vial, la posizione è perfetta. La reception è piccola ma accogliente. Ci sono due postazioni internet a disposizione degli ospiti gratuitamente e il personale è molto disponibile.

La nostra camera: la 417 ci offre una bella vista della gente che affolla la Gran Via e i suoi numerosissimi negozi. E’ pulita, confortevole, c’è la tv, abbastanza spaziosa, c’è il minibar. Handicap: la porta del bagno è in vetro trasparente nella parte superiore e satinato in quella inferiore, per cui questo limita la propria privacy. Come se non bastasse proprio di fronte la porta del bagno, si trova un grande specchio…per cui, non preoccupatevi, si può pure giocare a carta forbici e pietra! All’interno, una doccia spaziosissima con getti idromassaggio.

Nel frattempo le lancette segnano circa le 13.30 e sentiamo una voragine aprirsi nello stomaco. Allora, ci dirigiamo verso un’enoteca sita a plaza Sant’Ana che ci era stata consigliata, ma ci ha proprio deluso. Ordiniamo un bicchiere di vino e una cerveza con tre tapas. Che tristezza! Un piattino di patatine rinsecchite ed evidente già smangiucchiate e un altro piattino ultra minuscolo con all’interno 3 specie di bruschette ma 3 3 ok, non una briciola di più, con sopra delle salsette di natura sospetta.

Ma a che dovevano servire le posate?! Si ve lo svelo: a pagare pure il coperto. 17€ Che beffa!

Palazzo Reale - Plaza Mayor

Riconoscendo che le nostre pance hanno una capacità superiore ci siamo fiondati in uno dei tanti “Museo del Jamon” una catena di gastronomie dislocate per tutta Madrid, dove abbiamo consumato un fantastico e rude boccadillo con Jamon serrano e un mega e tozzo boccadillo con la famosa Tortilla, il tutto annaffiato, rispettivamente con coca cola e birra e per dessert una treccia enorme di pasta sfoglia ricoperta con cioccolato nero e bianco! E rigorosamente alla barra (al banco). Abbiamo pagato una sciocchezza e del resto avevamo ormai fretta. Certo non proprio un pranzo tipico ma ci saremmo rifatti in seguito.

A questo punto diamo inizio alla nostra visita culturale. E’ mercoledì e quindi, possiamo approfittare del fatto che in tale giorno l’ingresso a Palazzo Reale per i cittadini europei è gratuito. Il palazzo si presenta maestoso e con una bella facciata barocca. Attualmente è utilizzato per lo svolgimento di cerimonie poiché la famiglia reale ha spostato la sua residenza al Palazzo della Zarzuela. Al suo interno si contano 3000 sale.

Tra le più rappresentative segnaliamo “El salon del trono” che può vantare la mano del Tiepolo, per quanto riguarda gli stupendi affreschi che caratterizzano le sue pareti, oltre che i lampadari e i leoni d’oro che difendono il trono dei reali, provenienti da Venezia; la sala de relojos, quindi, con preziosi orologi, all’interno degli appartamenti di re Carlo, il cui allestimento è stato curato da un architetto napoletano. Interessante  anche la sala dei gala dove si estende una tavolata chilometrica. Giuseppe mi sembra abbia contato circa 300 posti a sedere. Consigliamo di visitare anche la Real Armeria che ospita una raccolta di armature utilizzate dai reali di Spagna e un po’ meno la Farmacia Real, ci ha un po’ annoiati.

Conclusa la visita al Palazzo reale, ci spostiamo nella vicinissima Cattedrale dell’Almudena.  La cattedrale presenta un aspetto relativamente moderno, poiché la sua costruzione fu terminata nel 1983 dopo travagliate vicende che hanno fatto sì che oggi la sua facciata sia firmata da stili diversi, dal neo-classico al neo-romanico al neo-gotico.

All’interno segnaliamo la statua della Madonna dell’Almudena, protettrice di Madrid. Interessante anche la cripta. L’ingresso è a pagamento ma non ce ne siamo accorti che dopo la visita!! SSHHH!

Dopodiché, ci siamo concessi una passeggiata verso Puerta del Sol, cui avevamo concesso prima solo un veloce sguardo. Ha mantenuto questo nome nonostante la porta non ci sia più già dal 1570, anno in cui è stata distrutta. Attrattive di questa piazza: la Pietra Miliare 0, punto da dove passano le principali sei arterie che attraversano il paese e leggenda metropolitana vuole che chiunque passi su questa pietra tornerà a Madrid. Altro punto saliente nonché uno dei principali simboli di Madrid è la statua dell’Oso y Madrono, in altre parole l’orso che addenta il corbezzolo. Anche se Giuseppe continuava a ripetere l’orso che addenta il cap..e..z..zolo! Mi faceva troppo ridere!

In questa piazza, proprio all’uscita dalla metro segnaliamo la famosa pasticceria “La Mallorquina” dove si possono degustare dei pasticcini ripieni di panna o crema niente male oltre che rustici sfornati a tutte le ore. Già dall’indomani è diventato il nostro posto prediletto per la colazione e qualche volta anche per la merenda! Il caffè come il cappuccino si avvicina ma solo anni luce alla maniera italiana. Concedetemelo: bleeh!

Naturalmente non potevamo perderci Plaza Mayor, perché rimandare? Sembrava che avessimo così tanta sete di esplorazione che a un certo punto abbiamo temuto di visitare la città tutto in un giorno. Paura infondata, stava calando la sera e scattata qualche foto a questa scenografica piazza dove si ergono notevoli palazzi tutti a tre piani, la statua di Filippo II e  gli emblematici variopinti tori che troviamo qui ma comunque un po’ dappertutto in città, ce ne torniamo in camera.

Questi simpatici tori, sono rinnovati nel loro look molto frequentemente, utilizzando oltre che carta pesta colorata anche le pagine dei quotidiani. 

Ricordiamo che era mercoledì, quindi, non abbiamo trovato ad attenderci come speravamo molti artisti di strada che avremmo visto invece, in numerosi, nel fine settimana. Dopo una salutare doccia e un paio d’ore di relax siamo ritornati in strada e fatto un giro per ammirare Madrid by night. Le luci e il cielo sereno di quell’unica notte (nei giorni a seguire avrebbe piovuto) ci hanno regalato uno spettacolo affascinante infondendo gli animi di buon umore.

26 gennaio  - h.8.00
Buenasdias pallina! Tengo hambre! Vamos!
Come già anticipato, colazione alla Mallorquina. Per me Napolitano al cioccolato e per Peppino alla crema e stavolta comodamente seduti al tavolo. Teniamo a informarvi che il servizio è lento e i camerieri non sono poi troppo attenti alla cordialità.
Mattinata dedicata alla visita del “Monasterio Descalzas Reales". Originariamente costruito come residenza dei reali venne ben presto convertito in convento da Giovanna D’Asburgo, figlia di Carlo V. Rimasta vedova decise di dedicarsi alla vita monacale, abbandonando il suo unico figlio. In seguito divenne un convento di monache di clausura, appartenenti all’ordine delle Clarisse.  
                                   
Il monastero custodisce numerose opere di straordinaria bellezza, che ripercorrono la grande storia dell'arte spagnola. Notevoli gli arazzi realizzati sui progetti di Rubens, i quadri di Tiziano e le cappelle che si susseguono una dopo l’altra proponendosi come dei veri e propri scrigni. Molto bello è anche il caratteristico chiostro, all'interno del quale, durante la Settimana Santa, si svolge una delle processioni più commoventi di tutta la Spagna.

Se volete per un momento staccarvi dai comuni itinerari turistici e dare uno sguardo a qualcosa che a nostro parere è ingiustamente sacrificato e scarsamente considerato in quanto, non risulta essere tra i monumenti più annoverati della città, senz’altro rimarrete sbalorditi dall’aria mistica che si respira in questo posto oltre che dagli incantevoli tesori che custodisce. Il prezzo della visita guidata in lingua spagnola è di 7€, per gli studenti universitari forniti di libretto, la tariffa scende a 4€.

Terminata la visita, decidiamo di farci un giro di tapas e ci dirigiamo verso il famoso e molto pubblicizzato bar de tapas “El tigre”. Caspita! E’ appena l’una ed è stracolmo! Si presenta molto spartano ma quando si apre uno spiraglio, si possono scorgere invitanti manicaretti. Diamo un’occhiata intorno e ci rendiamo subito conto che sarà dura. Fighetti astenetevi, qui non c’è proprio spazio neanche per il più misero e spicciolo senso del decoro, lasciate perde, non è posto per voi.

Invece, con un modesto spirito di adattamento potrete farvi un bagno di folla tra i “gatos” (così vengono chiamati i madrileni), tentare anche un approccio amichevole unendovi a loro nello strattonare la calca al fine di poter prendere possesso di 2 o 3 cm di barra o se fortuna vuole, un tavolino più appartato e tranquillo nel retro. Ok noi ce l’abbiamo fatta. Il bello qui è che basta ordinare una cana e subito arriva un piatto di tapas (a noi patate alla brava e due specie di arancini) fumanti gratuito. In più vi consigliamo di prendere la tortilla, qui è alta almeno 10 cm! E vi danno anche del pane. Si paga veramente poco. Una birra costa solo 2€, un bicchiere di vino 1.50€.

Nel pomeriggio riposiamo ma neanche tanto. Dopodiché andiamo a visitare lo stadio “Santiago Bernabeu”. Per un appassionato di sport come Giuseppe è un must. Ma rinunciamo a visitare l’interno. Seppur sappiamo che c’è un museo che espone i trofei della squadra e i cimeli dei campioni, la cifra richiesta ci sembra un po’ spropositata. Decidiamo di tornare sulla Gran Via e allora è tregua. Shopping e perlustrazione delle sue traverse. Ci fermiamo in calle Montera, dove a tutte le ore si possono incontrare delle ragazze poco vestite in cerca di facili guadagni. Ma a noi interessa chiamare casa e qui si trova un Internet Point con annesso phone center.

Cena al Mc Donald’s di Gran via (ogni tanto le schifezze americane super iper caloriche ci piacciono!) seduti su delle poltrone fighissime e ultra comode. Facciamo due passi e poi decidiamo di prendere l’autobus in direzione Plaza de Cibeles e Plaza de la Independencia, rispettivamente punto di partenza del Paseo del Prado e uno degli ingressi del parco Buen Retiro. Molto bella specie di notte la fontana di Plaza de Cibeles sormontata da una Sibilla molto cara ai madrileni. Al centro della Plaza de la Independencia sorge la Puerta de Alcalà, un arco di granito in stile neoclassico.

Il tutto crea uno scenario altamente suggestivo da non perdere. La nostra serata si conclude alla cioccolateria “San Ginès” (Pasadizo de S.Ginès 11) dove ordiniamo della buonissima cioccolata calda con churros, le famose frittelle che si gustano intingendole appunto nella cioccolata. Da bravi italiani della Bassa Italia abbiamo proprio esagerato ordinando ben due porzioni di churros. Non finivano mai, ci siamo arresi, siamo rotolati fino all’albergo e Buenas noches! 

Continua...

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