Svezia

Tra le nevi della Svezia

Contea di Harjedalen

Arriviamo vicino a Stoccolma con Ryanair...noleggiamo un auto...e via, verso nord ovest. Abbiamo 600 km da trascorrere in foreste senza confini che cingono la strada come una alta coperta e sorvegliano il nostro cammino, come se fossimo intrusi. Strade fatte da rettilinei infiniti e pallide curve, sempre senza neanche l'ombra del traffico. Ogni tanto la foresta si schiude per dare posto a piccoli villaggi, composti da poche case, che costellano piccoli laghi come gemme dimenticate. Subito dopo, gli alberi si richiudono fino al bordo della strada, lasciando quella sensazione di...ricordo dimenticato. 

I chilometri si susseguono vorticosamente, mentre a noi sembrava di non muoverci neppure... stavamo solo attenti che qualche animale non sbucasse improvvisamente sulla strada. Ci avviciniamo alla contea di Harjedalen, definita dagli svedesi "il posto dimenticato da Dio", nella regione dello Jamtland, e la vegetazione comincia già a cambiare...piano piano si sostituiscono le essenze che costituiscono queste ricche foreste: betulle, pino silvestre, la varietà nordica dell'abete rosso (rami più corti che lo fan sembrare una fiamma) e tutto acquisisce una tonalità ancor più selvaggia.

Facciamo ingresso nella conte Harjedalen e subito dopo una fermata obbligatoria..."greggi" di renne attraversano e sostano placidamente sulla strada. Capiterà per tre volte. Qui ci sono 45.000 renne su 13.000 km2  e solo 11.000 persone, il che la rende la regione meno densamente abitata della Svezia con i suoi 0,8 abitanti per km2, contro la media di 21 per km2...è quattro volte più facile incontrare renne che uomini! Oltre alle renne, qui si trovano molti alci, orsi, ghiottoni, lupi, linci, pernici artiche, volpi artiche, gallo cedrone/forcello, daini, cervi, e il preistorico bue muschiato...e molte altri.

Cominciano ad imporsi sulla pianura le montagne argentee chiamate fjall tondeggianti panettoni che dominano le foreste, totalmente coperte da neve vista la bassa vegetazione della tundra...assumono colori dall'argento al viola che si oppone al blu elettrico del cielo..

Si, abbiamo notato che qui i colori sono molto diversi dal solito... sono più puliti, puri... metallizzati. Le montagne, man mano, guadagnano di imponenza e rigore... non sono mai altissime...ma non invidiano nulla alle alpi in quanto a carattere estremo. Paiono nuvole, e come tali...soffici ed irraggiungibili.

La luce è particolarissima, pensavamo fosse buio qui, invece, anche se il sole rimane all'orizzonte, vi è luminosità in abbondanza, visto la neve che qui certo non manca. Ci addentriamo nella contea, fatta da laghi, fiumi, foreste e montagne e...animali. Arriviamo ad Hede, dove si erge una montagna maestosa e tipica per la sua erosione glaciale sul fianco che le attribuisce un paesaggio tipico canadese e costituisce un famoso parco nazionale...Sonfjallet. Qui dimorano molti orsi, difatti, è la zona più densamente abitata dall'orso bruno, di tutta Europa.

Siamo solo a 15 km dalla nostra destinazione: Långå, un piccolo villaggio di 150 anime, in una valle solcata da un pescosissimo fiume, il Ljusnan. Arriviamo nel bed & breakfast gestito da una piacevole famigliuola...tutto in una chiave romantico-antica, lui è italiano e ci farà da guida per le avventure. Questo sarà il nostro "campo base". Ci introducono con molte nozioni riguardo al la natura della zona, che ha tonalità estreme nascoste sotto ogni foglia...senza perdere di fruibilità e pace.

Personalmente non pensavo che in Europa ci fossero posti così, diciamo intensi, per natura e paesaggio; pensavo che certe emozioni si dovessero ricercare verso il Canada. Sopratutto la sensazione di abbandono, di ritorno al passato, alle leggi naturali ed al senso di isolamento dal mondo caotico e corrotto dallo stress. Qui si è in mezzo al nulla...al centro del mondo.

Ad una notte molto romantica e piena di stelle, segue una giornata di avventura...l'oste, Ivan ci noleggia degli sci da fondo e ci porta su delle montagne dietro a Långå, addentrandoci in strade forestali totalmente bianche, al nostro passaggio seguiva un nuvolone di neve polverosa che invadeva tutta la strada.

Ci rendiamo sempre più conto delle immense dimensioni delle foreste e più salivamo di quota, più esse conquistavano l'orizzonte. Sulle montagne tirava un vento fortissimo e la neve scorreva come un fiume di serpenti ai nostri piedi...ehm...sci.

Sembrava una spedizione polare ed incuteva il giusto timore...ma qui è la patria mondiale dello sci da fondo... con più di 1000 km di tracciati dedicati al cross country sci. Lo stupore derivava non solo dal paesaggio, ma anche dal fatto che non pativamo affatto il freddo nonostante i -10 gradi che imperavano. Ci venne spiegato che è per via dell'aria secca senza umidità.

La gita è stata incredibile e nonostante eravamo dei principianti, abbiamo vissuto un'esperienza dal contesto estremo senza alcuna difficoltà. Il percorso era lungo ma facile in uno scenario stupefacente, i km scorrevano come acqua in un fiume. Al ritorno abbiamo provato l'esperienza della sauna in una casettina tutta di legno, con una lanterna rossa appesa fuori dalla finestra che dava una atmosfera particolare col suo dondolare al vento tra i fiocchi di neve che cominciavano a cadere nell'oscurità. La sauna è stata proprio piacevole e ristoratrice...una gran sudata a suon di ceppi di legna nella stufa...luci soffuse ed odor di legna ed eucalipto...vapori ed emozioni. intanto fuori, la neve.

Ceniamo con la ottima cucina tradizionale fatta in casa dalla moglie dell'oste e ci corichiamo nel campo base, abbastanza presto in visione della prossima avventura...la motoslitta. Al mattino l'oste mi fa fare un breve giro per darmi piccoli ma grandi consigli sulla neve fresca, ghiaccio, come riconoscere i sentieri dedicati alla motoslitta, riconoscere i laghi ghiacciati e quali direttrici prendere.

Poi la moto rimane a noi...era la prima volta che ne guidavo una! Avevo un navigatore, che qui non guasta.

Ci hanno anche preparato una zuppa calda di mirtillo e della torta alle mele fatta in casa...non si  possono portare bottiglie d'acqua perchè ghiaccerebbe in breve tempo. Partiamo. Seguiamo i sentieri con le X rosse...arriviamo ad un nevaio pianeggiante che mi era stato mostrato e, come consigliato, mi diverto a fare accelerate, derapate e frenate, tanto per prendere confidenza con il mezzo, che mi sorprende per la potenza ed accelerazione.

Ci divertiamo un po' e via...lungo le rotte bianche! Facciamo una trentina di chilometri ed arriviamo ad un lago immenso che pareva tanto sigillare i confini del mondo...una torre si ergeva dal mezzo delle sue acque bianche...tutto era gelato, ma ci è stato sconsigliato di attraversare quel lago in particolare...continuiamo...è davvero bellissimo... un senso di libertà incommensurabile...sembra di essere in un documentario sulla preistoria...natura e origini...il posto per meditare sulla propria esistenza.

Sul percorso ogni tanto ci fermiamo ad ammirare i laghi ghiacciati e le montagne argentee e in una di queste pause Katia nota sulla neve delle orme gigantesche... io ho il 43... quelle erano più lunghe del mio piede e 2 volte più larghe...erano orme di orso. Facili da riconoscere questi plantigradi. Enormi. L'emozione ci pervade, anche un po' di timore. Ma ragionando, gli orsi ora sono in letargo e le orme dovevano essere vecchie...ma sono così profonde che rimangono a lungo scolpite nelle nevi.

Dopo foto souvenir, via verso le montagne. In cima era spettacolare...come lo sbarco sulla Luna. Qui ci pappiamo la zuppa di mirtilli ancora bollente...come degli orsi affamati. Dopo ancora qualche km cominciamo a ritornare con l'oscurità alle porte. Quando arriviamo al campo base b&b è ormai buio pesto ed abbiamo percorso 120km...

tutto in mezzo ad una natura selavaggia ed elegante, immacolata ed originale...che ci ha regalato anche un incontro ravvicinato con una mamma alce ed il suo piccolo al seguito...brevi attimi di magia e stupore...che gioia! Ci riposiamo subito dopo la cena...sempre tradizionale fatta al fuoco di legna.

Il giorno successivo nevica. Il riposo dura più del voluto e poi ci dedichiamo ad una passeggiata sotto la neve nella foresta in direzione di Hede. In cinque ore arriviamo al villaggio dopo 15 km circa tra i quali abbiamo rischiato quasi di perderci... ma ora siamo stanchissimi, i passi nella neve sono pesanti e non mi resta che chiamare l'"oste" se può venire a cercarci a Hede. Gentilissimo, dopo neanche mezzora eccolo arrivare al bar dove ci eravamo rifugiati.

Alla sera...sauna e doccia tradizionale...praticamente sulla stufa della sauna vi è uno scaldatore d'acqua, abbiamo due secchi di acqua fredda ed una ciotola, mescoli le acque a tuo piacimento e ti sciaqui via il sapone come facevano nel passato o, forse ancor adesso, da queste parti. Bellissimo...altro che la doccia normale... esci che sei rinato. Il freddo non lo avverti più per lungo tempo, anche se esci nudo.

L'ultimo giorno è una bella giornata e la protagonista sarà Katia...farà un volo in parapendio tandem con la nostra guida-oste, dalla montagna di Funasdalen a 50 km dal campo base. Già la strada per andare è da togliere il fiato, attraverso la natura che da il meglio di sè. Siamo al confine con la Norvegia che dista dal campo base-B&B 70km e 20 da Funasdalen. Arriviamo alla località in una mezzora. Loro prendono la seggiovia per salire, io mi dirigo al lago ghiacciato dove mi era stato indicato per vederli atterrare.

Il lago è solcato da decine di motoslitte che sfrecciano caoticamente...

ho scoperto che in quest'area il turismo invernale è concentrato sulle motoslitte perchè in Norvegia ne è proibito tassativamente l'uso...quindi tutti vengono qui...sia dalla Svezia che i loro cugini...qui centinaia di km di tracciati sono dedicati alle motoslitte. Incredibile.

Poi vedo Katia decollare...una vela maestosa la sostiene...mi chiedo cosa possa provare lassù, io non me la sentivo. L'ammiro. In tutti i sensi. Veleggiano sul fianco della montagna, mentre mi immagino lei, che scatta foto ed il pilota assillato dalle sue infinite domande spinte dal le curiosità. Spero non la sganci già, esausto dal caos che lei è capace di creare, poi...lui... abituato a questa tranquillità.

Si dirigono sopra il lago...io sono sul ghiaccio coperto da un soffice strato di neve, un po' curioso, un po' invidioso, un po' preoccupato. Esegue eleganti manovre che fanno dondolare la vela come in una danza per arrivare dolcemente a volo radente sul ghiaccio, posano i piedi pattinado per pochi istanti...la vela si abbassa e Katia incomincia i suoi saltini di gioia come una danza tribale.

Sono li a pochi metri da me, ma ho la sensazione che stiano ancora volando. La interrogo, ma i suoi occhi già mi danno tutte le risposte... lei guarda il cielo e sembra che pianga, dice che la libertà del cielo l'ha rapita, che le tre dimensioni le hanno fatto festa e dedicato spazio. Sì, in un certo senso lei è ancora lassù. la capisco. Il pilota-oste-guida richiude con maestria tutta l'attrezzatura e poi ci porta a fare una passeggiata sul lago...chiacchierando allegramente.

Ritornati al "campo base" b&b, facciamo l'ultima sauna, immaginandoci tutta la gente che conosciamo, nelle loro vicissitudini, le situazioni così lontane dalla nostra provvisoria e quasi finita realtà.

Usciamo dalla casettina e ci fumiamo una sigaretta sulla veranda...il freddo non esiste. Katia è piena di tutto quello che abbiamo visto, provato, imparato, percepito. Io condivido tutto. Ultima cena, assieme alla famiglia del gestore...sempre buona cucina ed atmosfera, ma il tempo passa e domani dobbiamo fare ritorno... un brindisi e via a letto.

La cameretta è molto romantica, piccola ma accogliente e pulita... il soggiorno è particolare, simpatico ed in sintonia con la chiave antica che regna in tutto qui. Scattiamo qualche foto e spegniamo le luci... magari la prossima volta che verremo qui saremo in tre. La prossima volta sarà in estate, ci hanno detto che è altrettanto bella, ma con colori e attività diverse... siamo curiosi e soddisfatti...siamo convinti...all'anno prossimo! La strada del ritorno è la stessa, vista da un atro punto di vista, un po' melanconico, ma più erudito... con la tristezza che questa era la fine di una breve ma bellissima vacanza avventura. Ma ritorneremo!!!

La vacanza è economica grazie a linee aeree low cost, noleggio auto intorno ai 40€ al giorno, benzina come in Italia e pernottamento sui 45€ a persona con colazione e cena. Le attività sono intorno ai 70€, dipende da quali. In tutto abbiamo speso circa 1400€. Esiste anche la linea low cost easyJet che atterra più vicino e costa poco. Le auto a noleggio costano ancora meno, ma si parte solo da Milano Malpensa.

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